Rimettiamoci in forma dopo le feste!

Col Carnevale al termine, ci troviamo quasi tutti a dover combattere con le conseguenze degli stravizi che ogni anno ci concediamo durante le vacanze natalizie: ci troviamo spesso appesantiti e molti di noi lamentano gonfiore, spossatezza, disturbi intestinali e altri sintomi legati alla cattiva digestione (dispepsia), quando non un vero e proprio aumento di peso considerevole.

immagine da mywhere.it

Come possiamo intervenire? Innanzitutto non dobbiamo scoraggiarci: per correre ai ripari velocemente basterà un  po’ di buon senso, determinazione e qualche buon consiglio.

Per cominciare occorre  prefissarsi un obiettivo ragionevole, evitando di perdere troppo peso all’improvviso: non più di 3-4 chili, con il ritmo di uno a settimana; in caso contrario si rischia di riprendere tutto “con gli interessi” non appena interrompiamo la dieta.

Naturalmente è fondamentale mangiare frutta e tanta verdura e legumi di stagione, sia ai fini della dieta, sia per l’apporto nutrizionale, poiché si tratta di alimenti ricchi di fibre e a bassa densità calorica.

Mangiate lentamente, concedetevi il tempo di assaporare ogni boccone e fate una pausa tra una portata e l’altra. Evitate poi di  saltare i pasti: si tratta di una restrizione alimentare troppo violenta, spesso all’origine del fallimento di una dieta; fate piuttosto uno spuntino leggero tra un pasto e l’altro e cercate di diminuire i carboidrati, soprattutto quelli ad alto indice glicemico (pasta, pane, pizza, torte, merendine e così via), prediligendo pane e pasta integrale. Da evitare anche gli alcolici e gli stuzzichini da aperitivo, molto calorici e molto salati.

Imparate a gestire i vostri errori, addirittura ad anticiparli. Avete consumato un pranzo abbondante? Allora compenserete la sera mangiando cibi più leggeri. L’equilibrio alimentare si completa infatti nell’arco di una giornata o addirittura di una settimana: una giornata gastronomica può essere quindi compensata da una più  “light”.

Fatevi poi consigliare dagli esperti per scegliere dei buoni alleati, inserendo complementi alimentari drenanti e depurativi per consentirvi di eliminare le tossine, e/o integratori naturali che riducano l’assorbimento dei grassi e il senso di fame e aiutino a ripristinare la corretta funzionalità digestiva.

Infine, la vera regola d’oro è fare movimento e mangiare poco di tutto: non eliminate del tutto gli zuccheri o i grassi o qualsiasi altro gruppo di alimenti dai vostri pasti, poiché il periodo in cui seguite la dieta deve soprattutto aiutarvi a riequilibrare gli apporti e costruire una sorta di modello a cui dovreste continuare a far riferimento. Una cura dimagrante in cui ci si priva di tutto è il metodo migliore per crollare e rovinare gli sforzi che abbiamo fatto. Meglio concederci ogni tanto uno strappo alla regola, in modo mirato e in quantità ragionevole: con una piccola gratificazione, da compensare magari con un pasto più leggero, ci sentiremo meno frustrati e otterremo risultati migliori e più duraturi!

Pelle: la menopausa non fa più paura!

La menopausa, si sa, è un momento delicato nella vita di ogni donna, poiché comporta numerosi cambiamenti fisici che hanno un impatto anche sulla nostra psiche. In particolare, oggi ci occupiamo di un aspetto spesso sottovalutato ma non meno importante: la salute della pelle durante e dopo la menopausa.

Happy mature woman admiring herself in the mirror, immagine da pinkitalia.it

Con il calo della produzione di estrogeni, infatti, si va incontro anche a modificazioni a livello cutaneo: lipidi, acqua, acido ialuronico e collagene diminuiscono, l’epidermide e il derma si assottigliano, e la nostra pelle sembra perdere di colpo densità, luminosità e idratazione. Questi cambiamenti interessano la cute di tutto il corpo, che soffre secchezza e atrofia, ma in particolare del viso, che registra una perdita di tono e una maggiore rugosità.

In realtà la diminuzione di collagene nella pelle avviene già dopo i 40 anni ed è appunto dovuta all’abbassamento degli estrogeni. In generale la nostra pelle subisce cambiamenti per tutta la vita, a seconda di fattori intrinseci (ereditarietà, razza, età, ecc.) e fattori estrinseci (abitudini di vita quali il fumo, l’esposizione al sole nel corso degli anni, dieta, ecc.) e alcuni studi dimostrano che le donne che vanno in menopausa precoce tendono a soffrire più rapidamente  di disidratazione e invecchiamento cutaneo. È necessario quindi aver cura della pelle sin da giovani: solo in questo modo, quando i livelli di estrogeni iniziano a scendere, si ritroverà in un ambiente sano e in una condizione di idratazione ottimale per affrontare meglio i cambiamenti.

Che fare, dunque? La nostra cute è un vero e proprio organo, e deve essere ‘nutrita’ innanzitutto dall’interno, mantenendo uno stile di vita sano, con una dieta ricca di frutta, verdura e fibre e facendo regolare esercizio fisico ed evitando il tabacco.

Per limitare i danni dell’invecchiamento e della secchezza cutanea, ci sono poi accorgimenti da assumere quotidianamente che daranno immediati risultati: sostituire saponi e gel doccia con alternative che non contengano elementi aggressivi; utilizzare creme specifiche per pelle in menopausa, in grado di rafforzarla e stimolare il collagene; in questo senso, scegliamo prodotti di ultima generazione, in grado di “sostituire” gli elementi che apportano tono ed elasticità alla pelle in età fertile; per il corpo, utilizzare creme o oli idratanti e nutrienti che non contengano agenti irritanti o ingredienti come i parabenidistruttori endocrini che durante la premenopausa e la menopausa non dovrebbero essere utilizzati. Durante la pre-menopausa, molte donne potrebbero avere insoliti problemi di acne dovuti alla irregolarità dei loro livelli ormonali; in questo caso è bene ricorrere a prodotti specifici studiati per la pelle impura non più giovanissima, in grado di trattare l’acne senza creare ulteriore secchezza e sensibilità. Le vampate di calore possono poi portare ad arrossamenti e capillari rotti: occorrerà allora un trattamento ad hoc da alternare alla crema antietà. Non è una cattiva idea un gommage dolce da fare una o due volte alla settimana, per rimuovere le cellule morte, illuminare, e permettere ai trattamenti di penetrare più facilmente. Infine, per ritrovare turgore e luminosità, possiamo ottenere risultati sorprendenti con integratori mirati al benessere della pelle, in grado di stimolare la produzione di collagene ed elastina in calo.

Autunno: tornano le patologie del capello…

Molti di noi vivono con ansia l’arrivo della stagione autunnale, poiché alcune patologie del cuoio capelluto in questo periodo possono subire un peggioramento.  In particolare le più ricorrenti sono il telogen effluvium (ovvero la caduta anomala dei capelli)  post sole, la recidiva della dermatite seborroica, in chi ne è affetto, e la recidiva della psoriasi del cuoio capelluto.

immagine da deabyday.tv

Il telogen effluvium post sole è caratterizzato da una aumentata caduta dei capelli dopo circa 2/3 mesi dall’esposizione ai raggi ultravioletti, che sottopongono il cuoio capelluto a uno stress ossidativo maggiore rispetto alle altre stagioni. Le strutture cellulari che compongono il capello e il bulbo pilifero possono allora venire danneggiate e dopo l’estate  è un classico ritrovarsi con capelli più fragili e deboli, e che tendono a cadere, destando non poche preoccupazioni. Quest’incremento della perdita dei capelli può coincidere con altri fattori, come aumento dello stress per il rientro al lavoro o ripresa di cattive abitudini (alimentazione, fumo, sedentarietà) che, magari, erano state abbandonate durante le vacanze a favore di uno stile di vita più salubre.

Prima di spaventarci troppo, va ricordato che spesso si tratta di una caduta fisiologica e naturale. Per evitare che il fenomeno assuma dimensioni preoccupanti, a volte è sufficiente introdurre nell’alimentazione della stagione autunnale frutta secca, verdura, pesce. Tuttavia, se la caduta è copiosa e causa preoccupazioni, è bene arginare la perdita integrando la dieta con preparati specifici ricchi di principi attivi in grado di stimolare una ricrescita più veloce dei nuovi capelli, già presenti all’interno del follicolo pilifero. A questi, per un risultato più immediato e un capello visibilmente sano, andrebbe accompagnato un ciclo di trattamento topico con lozioni anticaduta efficaci, da frizionare sul cuoio capelluto una volta al giorno nel primo mese, riducendo di solito l’applicazione nei due mesi successivi, a seconda del prodotto e della risposta del capello.

La dermatite seborroica è invece una dermatite desquamativa, caratterizzata da lesioni eritematose ricoperte da squame untuose. Di solito questa patologia in estate subisce un miglioramento, poiché il sole e l’acqua del mare migliorano la sebo-regolazione e quindi anche le manifestazioni della patologia che, però, puntualmente si ripresenta in autunno. In questo caso, è proprio l’eccessiva produzione di sebo che, impedendo l’attività dei follicoli piliferi, provoca la caduta dei capelli.

I sintomi più evidenti si manifestano in testa e possono essere: prurito frequente; arrossamento della pelle; forfora e presenza di croste. Fondamentale è utilizzare subito, al ritorno dalle vacanze estive, uno shampoo di trattamento specifico per questa problematica, da alternare ad uno più delicato per lavaggi frequenti.

Un’altra delle dermatosi che torna in auge in autunno è la psoriasi. Caratterizzata da placche e scaglie argentee asciutte e non grasse come quelle della dermatite seborroica, la psoriasi del cuoio capelluto va tenuta sotto controllo, poiché, se trascurata, può estendersi a tutta la testa, con chiazze infiammate e pruriginose che possono causare disagio e fastidio. Per contrastare questa patologia è bene utilizzare già alla fine delle vacanze un prodotto topico specifico contenente acido salicilico durante le ore notturne, accompagnato da uno shampoo contenente sostanze cheratolitiche che normalizzi le placche.

Qualunque sia il problema dei vostri capelli non disperate: chiedete sempre consiglio al vostro dermatologo e al vostro farmacista di fiducia!

Reidratiamo la pelle con l’acido ialuronico!

In estate, con la perdita di liquidi dovuta alla sudorazione e l’effetto nocivo delle radiazioni solari, la nostra pelle può essere più esposta a disidratazione e invecchiamento precoce e ha bisogno di qualche attenzione in più. La ricerca cosmetica negli ultimi anni ha sviluppato numerose strategie per ritardare i segni del tempo e supportare l’idratazione ottimale dei tessuti e una delle molecole più utilizzate è l’acido ialuronico.

L’acido ialuronico è largamente sfruttato in cosmetica per il suo straordinario effetto idratante: questa sostanza ha infatti la capacità di legare e trattenere efficacemente moltissime molecole d’acqua, conferendo dunque idratazione profonda alla cute e proteggendola nel contempo da sollecitazioni eccessive.

crema idratante alla cera di mimosa

Purtroppo, man mano che l’età avanza, la sua concentrazione nella matrice extracellulare del derma si riduce, e diventa quindi necessario integrarla per ridare alla pelle un aspetto più tonico.

Una crema all’acido ialuronico agisce in questo senso a più livelli: correggere gli inestetismi, in particolare le rughe, e ne posticipare la comparsa; nutre e idrata la pelle in profondità; stimola il rinnovamento cellulare cutaneo; ripristina il naturale equilibrio idrolipidico della cute.

Ma come può una semplice crema all’acido ialuronico agire efficacemente contro le rughe, considerando l’imponente ingombro molecolare di questa sostanza che ne ostacola il passaggio attraverso l’epidermide?
Recentemente, il perfezionamento della ricerca sulle materie prime cosmetiche ha permesso di introdurre molecole di acido ialuronico di dimensioni nettamente inferiori rispetto alla forma “classica”. Questa straordinaria scoperta ha costituito una vera e propria svolta: le nuove molecole di acido ialuronico, essendo più leggere, penetrano con facilità attraverso la cute assicurando un miglior effetto idratante e antirughe.
Vediamo allora qual è il corretto uso di questa presunta molecola della giovinezza.
Anzitutto, è doveroso mettere in luce l’importanza della regolarità d’applicazione del prodotto: le creme richiedono un uso quotidiano e vanno stese sulla pelle del viso al mattino e la sera prima del riposo notturno; per sfruttare il massimo dell’efficacia cosmetica, è bene facilitarne l’assorbimento massaggiando delicatamente il prodotto nei punti critici del volto.
Da non dimenticare, poi, che l’effetto finale promosso dalla crema all’acido ialuronico è pesantemente influenzato dallo stile di vita, dalle abitudini alimentari e dal contesto. Per esempio, una persona sedentaria che segue un’alimentazione squilibrata, lavora in ambienti inquinati o – peggio ancora – fuma, con ogni probabilità non otterrà un soddisfacente effetto antirughe, pur applicando la crema due volte al giorno. Anche e soprattutto l’esposizione prolungata ai raggi UV (siano essi naturali od artificiali) favorisce l’invecchiamento cutaneo precoce e va evitata. L’applicazione del cosmetico andrebbe quindi associata a un fattore di protezione solare e supportata da un’alimentazione regolare, ricca di frutta e verdura, e da uno stile di vita sano e dinamico.

Per ottenere il massimo dell’effetto antirughe si consiglia infine di affiancare l’applicazione costante e regolare di creme all’acido ialuronico all’assunzione orale di un integratore antiage.

Gambe gonfie e doloranti? Ecco il rimedio giusto!

A qualcuno di noi capita di sentire già al risveglio le gambe rigide, pesanti e doloranti… allora facciamo fatica ad alzarci, le scarpe stanno strette e iniziare la giornata pare impossibile! Ci riprendiamo solo con una colazione ricca di zuccheri (brioche, biscotti), un cappuccino e un caffè doppio. In questa situazione, è probabile che all’origine delle gambe gonfie ci sia un rallentamento generale del metabolismo, dovuto ad abitudini errate (fumo, sedentarietà), oppure a una dieta carica di zuccheri, grassi o sale, che favorisce stipsi e ritenzione idrica. L’organismo in questo caso non elimina le tossine che si accumulano nei canali linfatici, nelle vene e nei capillari: così i liquidi interni diventano densi e viscosi, fluiscono con fatica e ristagnano nelle parti basse del nostro corpo.

Quali abitudini correggere allora?

Prima di tutto, cappuccio e brioche a colazione vanno eliminati: se migliorano l’umore, abbattono però il metabolismo. Meglio aggiungere ad uno yogurt naturale parzialmente scremato, un cucchiaio di semi di sesamo e girasole, che rendono più fluida la circolazione incrementando l’emoglobina nel sangue e ossigenando i tessuti. Al caffè dovremmo poi sostituire tè verde o caffè di cicoria e gustare sempre della frutta fresca non troppo dolce (in macedonia o come succo): ottimi i frutti rossi e i kiwi, ricchi di vitamina C e di antiossidanti specifici per le pareti venose.

Durante gli altri pasti cerchiamo di limitare le carni rosse (privilegiamo il pesce, anche 3-4 volte la settimana) e soprattutto eliminiamo o riduciamo il sale e i cibi che lo contengono (salumi, salse, dadi da cucina). Come sempre, via libera a verdure fresche o appena scottate: spinaci, erbette, pomodori, zucchine, ravanelli, carote, finocchi e soprattutto il sedano, che apportano potassio, il minerale sgonfiante per eccellenza. Evitiamo o riduciamo gli alcolici e scegliamo un’acqua minerale ricca di Magnesio, che favorisce il drenaggio dei liquidi e sgonfia le gambe.

Come rimedio di base contro le gambe gonfie, l’aiuto giusto arriva infine dalla fitoterapia, con estratti e pomate a base di Centella asiatica: questa pianta della tradizione ayurvedica tonifica il tessuto connettivo a livello vascolare e migliora la microcircolazione periferica, aiutando anche a combattere gli inestetismi della cellulite!

Smog fotochimico: il nemico della pelle

Ozono, polveri sottili, piombo, ossidi di azoto e di zolfo, monossido di carbonio… sono solo alcuni degli inquinanti presenti nell’aria delle nostre città che, come è noto, provocano danni alla nostra salute. Quello che forse non sappiamo è che anche la pelle – specie quella del viso, più esposta agli agenti esterni – ne risente, con conseguenze immediate decisamente spiacevoli: colorito spento, disidratazione, perdita di tono, compattezza e vitalità. Tutti segnali che, se trascurati, portano a lungo andare a un risultato inevitabile: l’invecchiamento precoce dell’epidermide.

immagine da www.salute-e-benessere.org

Ma in che modo lo smog arriva a produrre questi effetti?

Le polveri e le impurità presenti nell’aria inquinata si depositano sulla pelle formando una patina che occlude i pori, ostacolando la regolare fuoriuscita del sebo e limitando l’ossigenazione cutanea.
Oltre a questo, gli agenti inquinanti alterano la composizione del film idrolipidico, che ricopre la cute e funge da scudo protettivo, limitandone l’efficacia. Ma non finisce qui. Il danno maggiore è quello prodotto dai radicali liberi, sostanze altamente reattive, presenti in concentrazioni elevate nelle aree molto inquinate. Queste specie chimiche si formano quando i raggi solari colpiscono gli inquinanti atmosferici, formando quella miscela micidiale che è lo smog fotochimico. Una volta a contatto con le cellule dell’organismo, i radicali liberi le aggrediscono, depauperandole di ossigeno e riducendo la produzione di collagene ed elastina. È quindi proprio lo stress ossidativo ad accelerare il processo di invecchiamento, che a livello della pelle si manifesta con la comparsa di rughe, perdita di tono ed elasticità, aumento del rilassamento, macchie e così via. Oltre a ciò, l’esposizione prolungata agli inquinanti atmosferici può essere anche responsabile di diverse malattie cutanee, come allergie, acne ed eczemi, oppure aggravare patologie già esistenti, come la dermatite.

Cosa fare, dunque, per proteggersi e limitare il più possibile i danni dello smog sulla pelle? Basta seguire alcune semplici regole. 1. Applicate ogni mattina prodotti “barriera”, cioè creme o fluidi superidratanti. Aiutano a mantenere i livelli di umidità naturali della pelle e a rinforzare il film idrolipidico protettivo, conservando la cute liscia e compatta. 2. Scegliete prodotti che contengano principi attivi idratanti e antiossidanti, come acido ialuronico, ceramidi e fosfolipidi, che aumentano la compattezza cutanea, vitamine C, A ed E, oligoelementi come selenio, zinco e manganese. 3. Importantissimi in questa stagione i filtri solari, per proteggersi dal mix esplosivo dello smog fotochimico. 4. Utilizzate un buon fondotinta, che oltre a darci un colorito più luminoso e omogeneo forma un’ulteriore barriera contro inquinanti e radiazioni solari. 5. “Last but not least”, curate la detersione! È fondamentale detergere accuratamente il viso a fine giornata, con prodotti specifici adatti al proprio tipo di pelle, per liberarlo da tutte le impurità che vi si sono depositate e far respirare la cute, aiutandola a conservarsi più fresca e luminosa. Importante evitare saponi e prodotti molto schiumogeni, perché sgrassano eccessivamente l’epidermide e impoveriscono il film idrolipidico. Infine, una maschera o gommage esfoliante due volte a settimana faranno la differenza!

Operazione pelle nuova con maschere e gommage!

In questo periodo dell’anno ci sentiamo stanchi e affaticati e anche la nostra pelle può essere particolarmente spenta e stressata.

Per ritrovare un aspetto sano e un incarnato luminoso, abbiamo già parlato di quanto sia importante agire dall’interno, ripulendo l’organismo dalle scorie e tossine con cure fitoterapiche detossificanti. Ma di certo questo non basta: c’è un vero e proprio trattamento di bellezza, facile e veloce, che in poco tempo è in grado di ridonare a viso e corpo la naturale luminosità e un aspetto più giovane, nonché preparare la pelle all’arrivo del sole

Adatti sia alle donne che agli l’uomini, trattamenti come maschere purificanti, scrub, gommage e peeling nascono con il preciso obiettivo di levigare e restituire luce alla pelle opaca e affaticata dallo stress. Si tratta di tecniche di esfoliazione e pulizia profonda utilizzate da secoli per eliminare gli strati più superficiali dell’epidermide, composti in gran parte da cellule morte e impurità che la rendono spenta e soggetta a imperfezioni più o meno evidenti.

La nostra pelle si rinnova infatti continuamente: dallo strato profondo nascono le cellule vitali e fresche che, però, arrivando in superficie perdono acqua e muoiono, formando una patina che in alcuni punti critici (come gomiti e talloni) può anche indurirsi; questa va periodicamente rimossa proprio con uno scrub o peeling viso e corpo, per stimolare il rinnovamento cellulare, la produzione di collagene ed elastina e ritrovare luminosità.

peeling agli acidi della frutta con fibre di bamboo e rosa mosqueta

Per dare uno stimolo al ricambio cellulare, pulire in profondità una pelle impura e ringiovanire visibilmente, il nostro trattamento esfoliante più o meno delicato (da scegliere secondo il tipo di pelle) andrebbe fatto almeno una volta la settimana, in particolare in primavera per preparare il corpo all’abbronzatura: depurando la pelle dalle cellule morte, infatti, la “tintarella” avrà una maggiore tenuta!

Negli anni sono state messe a punto diverse tipologie di esfolianti, dalle maschere purificanti ai peeling chimici, dai gommage dolci adatti anche a pelli delicate agli scrub meccanici per viso e corpo, da massaggiare sotto la doccia per levigare la pelle e liberare i principi attivi nutrienti e addolcenti contenuti nello scrub.

Naturalmente questo non ci esime da una corretta detersione quotidiana: soprattutto per la pelle del viso, è fondamentale avere il prodotto più adatto alle proprie esigenze e alle proprie abitudini. La sera, in particolare, anche prima di eseguire il peeling, il make up va rimosso accuratamente poiché occlude facilmente i pori, favorisce la produzione di sebo e attira impurità anche dall’ambiente esterno. Una volta pulito il viso con il nostro prodotto, a risciacquo o meno, potremo eseguire maschere e gommage che completeranno il lavoro.

Liberando l’epidermide dalle cellule morte, non solo avremo immediatamente un incarnato più luminoso e una superficie più “liscia”, ma garantiremo ai prodotti applicati successivamente un maggiore successo: con la pelle pulita questi penetrano più in profondità e i benefici saranno più evidenti e duraturi!

A cosa serve un siero cosmetico?

Giovani o mature, normali o sensibili, grasse o secche, pallide o abbronzate: tutte le pelli, specie in questo periodo dell’anno, possono aver bisogno di un trattamento concentrato che ne rinnovi la bellezza.

Stiamo parlando dei sieri… ma quante di noi conoscono le potenzialità e l’utilità di queste innovazioni cosmetiche? Cerchiamo di saperne di più.

immagine da viveremeglio.it

I sieri hanno la caratteristica di essere superconcentrati e rapidissimi nei risultati. Il segreto? La semplicità formulativa: i sieri condensano gli attivi delle creme in alte concentrazioni e si assorbono più facilmente, trasportandoli in profondità in maniera immediata.

La formulazione leggera del siero consente infatti di veicolare attraverso gli strati cutanei una elevata quantità dei suddetti principi attivi: proprio per questo ne bastano poche gocce e un flaconcino di siero ha una resa considerevole. Avendo una funzione specifica, si aggiunge ai trattamenti di routine come la nostra crema quotidiana, ma non li sostituisce. Applicato come primo trattamento, stimola l’epidermide e la rende più ricettiva agli ingredienti della crema, svolgendo anche una funzione di “ancoraggio” di quest’ultima alla pelle. È il prodotto ideale per un’azione mirata e dai risultati visibili in tempi rapidi.

Il siero è quindi un alleato prezioso soprattutto per contrastare i segni del tempo, ma non è l’unico utilizzo che se ne può fare. Con i sieri di ultima generazione si possono ottenere svariate performance: stimolano il rinnovamento cellulare per assicurare una luminosità al top, garantiscono tonicità e compattezza, riducono i segni della fatica dal volto e contrastano le irregolarità del colorito cutaneo. Infine, alcuni soddisfano un’esigenza fondamentale della pelle: l’idratazione.

Per avere dei risultati efficaci bisogna naturalmente scegliere il prodotto giusto, che va applicato con costanza, mattina e sera, dopo aver lavato il viso e prima della crema. Bastano poche gocce da far assorbire evitando ovviamente il contorno occhi, che necessita di un trattamento specifico. Subito dopo si applica la crema giorno o notte.

Ma quale scegliere? Un siero dal potere idratante intensivo ripartisce l’acqua in tutte le zone del viso, levigando le piccole rughe di disidratazione e preservando la freschezza della pelle per tutto il giorno. Un siero rivitalizzante è ideale quando la pelle appare stanca e stressata a causa di poco sonno, stress, fumo e inquinamento, sovraesposizione ai raggi UV o alimentazione non equilibrata. Il siero liftante antirughe sarà un toccasana per una pelle segnata da rughe e grinze, mentre un siero rimpolpante, ci aiuterà a “riempire” la pelle cedevole dei lipidi che possono diminuire dopo la menopausa. Un siero illuminante sarà utile per uniformare il colorito riducendo le macchie brune. La pelle molto matura e secca, avrà infine bisogno di un siero oleoso, che le ridoni nutrimento e un aspetto levigato e più sano.

Sarà importante utilizzare il siero anche la sera, quando è maggiore la ricettività della pelle che, nella fase notturna,  aziona i suoi processi di rinnovamento  cellulare. Il trucco in più: per prepararlo a ricevere tutti i benefici del siero, in fase di pulizia regalate al vostro viso una maschera e un massaggio defaticante nelle zone del contorno occhi, arco sopraciliare e mento, per poi stendere il prodotto.

Non sapete quale scegliere? Chiedete consiglio al reparto dermocosmetico!

Combattere l’insonnia per essere più sani e… più belli!

Le dive di Hollywood lo sanno da tempo: un sonno ristoratore è il migliore alleato della bellezza!

Purtroppo, oggi dormire bene e recuperare energie oggi non è da tutti… Sempre più persone sono infatti alla ricerca di un sonno riparatore, ma pur dormendo un giusto numero di ore si svegliano ancora stanchi. Non sempre è la conseguenza di un malessere: può trattarsi anche di piccole abitudini sbagliate che si ripercuotono sul nostro sonno. Vediamo allora come aiutarci con qualche regola d’oro! 1) La biancheria: usate biancheria e cuscini anallergici e un materasso adatto alle vostre esigenze. 2)  La temperatura della camera da letto: una stanza fresca, tra 18 e 22 gradi, rende migliore il sonno. Un ambiente troppo caldo potrebbe renderci irrequieti per tutta la notte. 3) Profumi e odori: alcuni possano avere un effetto sul sonno. La Lavanda, ad esempio, ha dimostrato di diminuire la frequenza cardiaca e la pressione del sangue e potenzialmente aiuta a sentirsi più rilassati. 4) Prepararsi la sera per la mattina successiva: bastano 10 minuti per preparare tutto la sera prima, e questo ci consente di andare a letto e svegliarci con meno preoccupazioni. 5) La camera da letto va immaginata come un santuario: deve essere pulita, sgombra di carte per evitare la polvere e ordinata. La disposizione dei mobili deve essere visivamente piacevole. Computer e televisore, poi, impediscono di considerare la camera un rifugio dedicato al riposo, quindi meglio evitarli. 6) Il rumore: durante il sonno, il cervello continua a registrare ed elaborare i suoni. Il rumore può ostacolare il sonno e causare risvegli indesiderati, oppure variare le fasi del sonno o provocare cambiamenti nella frequenza cardiaca e nella pressione del sangue, anche per periodi così brevi da non ricordarli la mattina seguente. 7) Il buio: se le palpebre si muovono passando da una fase di sonno ad un altra, anche la luce dei lampioni o la luna piena sono in grado di svegliarci. Destarsi pochi minuti prima della sveglia, magari con i primi raggi del sole, ricorda che gli esseri viventi hanno un orologio interno che rispecchia i cicli naturali del giorno e della notte. 8) Non utilizzare pc, videogiochi o cellulare entro un’ora dal coricarsi, ed evitare ovviamente la tv in camera: la luce elettronica disturba il sonno perché invia al cervello segnali di attivazione. 9) Mangiare poco, se possibile due ore prima di dormire, evitare alcol o sostanze stimolanti come la caffeina (che rimane in circolo per ben 7 ore dall’assunzione!) 10) Andare a dormire sempre alla stessa ora: non avere dei orari fissi per andare a dormire e per svegliarci e estremamente disorientante per il nostro orologio biologico. Ogni volta che andiamo a dormire il nostro orologio registra quel tempo anche per il giorno successivo: se diamo al nostro corpo un orario fisso per coricarci riusciremo ad alzarci tutti i giorni alla stessa ora anche senza il trauma della sveglia!

Se nonostante questi accorgimenti non riusciamo a prendere sonno o soffriamo di risvegli notturni, possiamo infine darci una mano: integratori naturali come Valeriana, Passiflora, Melissa e Camomilla, o la Melatonina, l’ormone del riposo notturno che regola i cicli sonno – veglia, possono aiutarci ad avere un sonno ristoratore senza ricorrere a rimedi più invasivi. Chiedete consiglio al vostro farmacista o erborista di fiducia!

Rebus sopracciglia: come risolverlo?

Sapersi prendere cura da sé delle sopracciglia è molto importante poiché, oltre a incorniciare lo sguardo, sono in grado di rendere il nostro viso più giovane e luminoso o, al contrario, più vecchio e spento.

Le sopracciglia hanno infatti loro canoni precisi: devono avere inizio esattamente sopra l’angolo interno dell’occhio (dove sono le ghiandole lacrimali) e il punto più alto deve trovarsi appena oltre l’angolo esterno dell’iride; l’arcata, infine, deve terminare sopra l’angolo esterno dell’occhio o appena oltre.

Spesso per avere un’aria pulita e curata e sufficiente “metterle in riga” senza sfoltirle: pettinatele in senso verticale e tagliate con un paio di forbicine i peletti che spuntano fuori dal disegno; pettinatele poi all’ingiù e ripetete la stessa operazione; pettinatele ora nel senso della crescita e accorciate i peli che risultano ancora troppo lunghi, in modo da avere un disegno preciso e geometrico.

Se però non siamo così fortunate da poter fare a meno delle pinzette, dovremmo conoscere alcune semplici regole per rimodellarle senza “traumi”. Il momento migliore per sfoltire le sopracciglia è dopo una doccia calda, che favorisce l’apertura follicolare e rende l’operazione meno dolorosa. Tuttavia se non siete molto esperte, può essere di grande aiuto l’utilizzo di una matita bianca, che servirà a segnare le aree delle sopracciglia da sfoltire. Per creare il disegno, prendete la vostra matita, tenetela verticalmente di fianco al naso e segnate il punto in cui incrocia il sopracciglio: quello è il punto da cui questo dovrà iniziare (se però abbiamo gli occhi troppo vicini, possiamo correggere otticamente questo piccolo difetto distanziando le sopracciglia di mezzo centimetro). Con la matita sempre posizionata a lato della narice, ruotatela poi fino ad incrociare la pupilla dell’occhio. Lì, dove incrocerà il sopracciglio, segnerete l’estremità più alta dell’arco. Infine, spostando la punta della matita fino all’angolo esterno dell’occhio, potrete stabilire la fine del sopracciglio. A questo punto i tre punti che avete segnato la forma che otterrete. Prima di procedere, è buona norma passare un po’ di crema idratante o di olio cosmetico sui peli, per renderli più docili. Spazzolateli quindi verso l’alto e tracciate la forma che volete dare all’arco con una matita morbida. Sfoltite la parte inferiore dell’arcata, strappando i peli uno per volta e sempre in direzione della crescita. Ricordate: mai e poi mai strappare invece i peli della parte superiore, poiché ricrescono in modo imprevedibile.

Per un risultato sorprendente che enfatizza ulteriormente lo sguardo possiamo poi passare un illuminante o una matita morbida color burro sotto l’arcata sopracciliare.

E se ci sono dei “buchi”? Come primo passo bisogna scegliere una matita specifica per le sopracciglia (sempre munite di spazzolina), dalla mina sottile e non troppo morbida. Spazzolate poi verso l’alto e verso la tempia e riempite le “radure” evidenti con tratti corti e sottili d matita, per creare l’illusione di ciglia vere. Fondamentale sarà il colore della matita! Per le more dovrebbe essere uguale o leggermente più chiaro rispetto al colore dei capelli, mentre vale il contrario per le bionde o per chi ha i capelli grigi. In ogni caso, dev’essere sempre un colore “credibile” e affine alla vostra tonalità: non avete che l’imbarazzo della scelta!