I benefici degli acidi della frutta

Gli alfa-idrossiacidi o acidi della frutta (acido malico delle mele, acido tartarico dell’uva, acido glicolico della canna da zucchero, acido citrico degli agrumi, acido mandelico delle mandorle amare) sono molto utilizzati per le loro proprietà esfolianti, schiarenti ed antiossidanti.

Queste sostanze, naturali o di sintesi, sono infatti particolarmente adatte per peeling o scrub, ovvero per quei trattamenti che promuovono il rinnovamento dell’epidermide, stimolando allo stesso tempo la produzione di collagene nel derma e donando alla pelle un aspetto più uniforme, giovane e luminoso.

In commercio esistono prodotti contenenti acidi della frutta in diverse concentrazioni, studiati per il trattamento quotidiano, per quello periodico o per quello specialistico. Come sempre però, occorre avere metodo: eccedere nel loro utilizzo, o applicare cosmetici troppo aggressivi, significa causare un anomalo assottigliamento della pelle – che risulta così più fragile ed esposta alle aggressioni esterne – fino a provocare microabrasioni cutanee e la rottura dei capillari. In ogni caso, è buona regola testare preventivamente il prodotto su una piccola area cutanea, ad esempio nella cavità del gomito o sotto al mento, ricordando che l’attività cheratolitica varia in base al pH e ai princìpi attivi che lo caratterizzano.

peeling agli acidi della frutta con fibre di bamboo e rosa mosqueta

Gli alfa-idrossiacidi sono particolarmente indicati per le pelli grasse, perché consentono al sebo di fuoriuscire dal follicolo in maniera più agevole, evitando così la formazione di foruncoli e comedoni. A tale scopo si dovranno utilizzare prodotti esfolianti non oleosi ma comunque delicati, per evitare che le ghiandole sebacee reagiscano all’aggressione aumentando la produzione di sebo.

Anche le pelli secche possono trarre giovamento da cosmetici a base di acidi della frutta, a condizione, però, che questi vengano applicati su una cute ben idratata (ad esempio dopo la doccia) e che siano abbinati, nel post-trattamento, ad un fluido idronutriente oleoso.

Alle prime applicazioni, i prodotti a base di acidi della frutta possono provocare leggeri rossori, bruciori e prurito, ma in genere tali effetti svaniscono in breve tempo (qualora perdurassero oltre o fossero particolarmente intensi, il trattamento va sospeso immediatamente).

In genere, risultati apprezzabili si notano dopo un paio di settimane di uso regolare e quotidiano, dopo le quali si può eseguire un peeling professionale o estendere il trattamento fino ad un mese, per poi tornare alle normali creme idratanti abbinate a richiami esfolianti due volte a settimana. Questa frequenza di trattamento, valida in generale per pelli giovani, deve essere ridotta sopra i 40 anni, soglia oltre la quale il ricambio cellulare inizia a rallentare; trattamenti troppo ravvicinati in questo caso non darebbero quindi alla pelle il tempo necessario per ricostituire le sue difese, rendendola più suscettibile alle aggressioni esterne.

Viaggio alla scoperta delle materie prime: la Rosa Mosqueta

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La Rosa mosqueta (o rosa muschiata o moscata), è una pianta originaria del Cile che dona frutti eccezionalmente ricchi di Vitamina C e di una forma estremamente attiva di Vitamina A, dai quali si estrae un olio fortemente nutriente, efficacissimo contro le rughe e l’invecchiamento cutaneo. Ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi, questo prodotto naturale è molto sensibile all’aria, alla luce e agli sbalzi di temperatura, e va incontro a un rischio elevato di alterazione: è quindi assolutamente necessario che sia di buona qualità e certificato, affinché mantenga intatto tutto il suo contenuto di sostanze preziose per la pelle.

Al contrario di numerosi prodotti più comunemente usati, questo olio penetra e agisce realmente in profondità, apportando elementi indispensabili alla pelle. Per la sua azione cicatrizzante e rigenerante  dei tessuti cutanei, la Rosa mosqueta è inoltre indicata nella cura di acne, eczemi, couperose e pelli iper-pigmentose. Contiene infatti un’altissima percentuale di acidi grassi polinsaturi, sostanze indispensabili nei processi di rigenerazione delle membrane e dell’epidermide e principali responsabili dei suoi effetti cosmetico-dermatologici.

L’olio di Rosa mosqueta, il derivato di più facile reperibilità e utilizzo, è quindi efficace nell’attenuazione degli inestetismi causati da cicatrici (che è in grado di levigare), dalle smagliature (con risultati evidenti già dopo quindici giorni applicandolo puro due volte al giorno), dalle macchie della pelle. Usato costantemente su viso e corpo, puro o in aggiunta alla crema idratante e ad altri prodotti cosmetici, attenua le rughe di espressione e agisce sull’invecchiamento prematuro, sulla pelle secca e spenta e anche su quella rovinata dall’acne: la sua applicazione rende la pelle luminosa, liscia ed elastica, eliminando i segni di stanchezza e donando una buona idratazione.

Per queste sue molteplici proprietà ho deciso di introdurre la Rosa mosqueta nel mio Peeling agli acidi della frutta con fibre di Bamboo e Rosa mosqueta. Penetrando rapidamente nella pelle il tempo di posa del peeling è sufficiente per sfruttare tutte le sue capacità cicatrizzanti, elasticizzanti, rigeneranti e tonificanti: questa pianta rende così il mio peeling più di un trattamento di bellezza completo, non solo un esfoliante ma un prodotto efficace su rughe, pelle impura, colorito opaco e macchie brune.

peeling-agli-acidi-della-frutta-con-fibre-di-bamboo-e-rosa-mosqueta

Pelle disidratata e spenta? Ecco i miei rimedi naturali!

Spesso in farmacia mi capita che alcune clienti, magari con una pelle matura e non più giovanissima, mi chiedano consiglio per rivitalizzare un colorito spento e una forte disidratazione, soprattutto del viso.

La cute è lo specchio della nostra salute e dello stato delle nostre difese immunitarie e, come abbiamo detto più volte, è essa stessa una barriera difensiva.

La pelle secca è sostanzialmente una pelle disidratata e/o povera di lipidi cutanei, ovvero del sottile velo di acqua e lipidi idrosolubili che la protegge dalle aggressioni esterne, sia atmosferiche che microbiche, riducendo la perdita idrica.

Lo stato di disidratazione può essere conseguenza dell’utilizzo di detergenti troppo aggressivi, di condizioni ambientali sfavorevoli (come il vento freddo di questi giorni), di carenze alimentari (come scarsa idratazione, diete particolarmente povere di lipidi e di acidi grassi essenziali) e dell’invecchiamento della cute.

Quando abbiamo un incarnato disidratato e spento, oltre a ricorrere all’uso di una buona crema idratante, dovremmo riflettere sulla nostra alimentazione: la pelle a tendenza arida, infatti, assorbe poco il nutrimento che le viene dato esternamente, perciò è necessario agire da dentro. Questo problema si può quindi affrontare aumentando da un lato l’apporto di acidi grassi essenziali o altri nutrienti deficitari, dall’altro scegliendo alimenti idratanti e prodotti emollienti e nutrienti per uso topico. Molto spesso poi le persone che hanno un colorito emaciato e pelle secca accusano anche stanchezza generalizzata, segnali che possono indicare una carenza di proteine nell’alimentazione; in questo caso bisogna cercare di inserire ad ogni pasto una fonte proteica magra, privilegiando soia, albume d’uovo e pesce.

Come integratore naturale è invece molto indicato l’olio di Borragine che, super nutriente e ricchissimo di acidi grassi, tra le sue molteplici proprietà ha anche quella di curare numerose problematiche dermatologiche. Assumerne da 1 a 3 “perle” al giorno per un mese rifornisce la pelle di nutrienti preziosi e ristrutturanti, contrasta l’invecchiamento cutaneo e svolge un’azione rigeneratrice, rinforzando i tessuti di sostegno e prevenendo disidratazione e perdita di tono in generale. A quest’olio straordinario, sulle cui virtù dovremo certamente tornare, si può poi abbinare il Natrum muriaticum, il rimedio omeopatico per la secchezza in generale, che va assunto in formulazione alla 30 CH, nella dose di 5 granuli a giorni alterni per un mese.

Il tutto, non dobbiamo dimenticare, va necessariamente coadiuvato dall’applicazione topica di una crema superidratante 24h – ottime ad esempio quelle alla cera di Mimosa – che apporti il necessario nutrimento al film lipidico e potenzi il suo effetto barriera contro le aggressioni atmosferiche.

crema idratante alla cera di mimosa

E per i nostri piedi… guanti di velluto!

I piedi sono la struttura anatomica più importante per il mantenimento del corpo in posizione eretta: intervengono nel movimento, nell’equilibrio e, soprattutto, nello spostamento (non dimentichiamo  che, alla fine della nostra vita, avranno macinato quasi sicuramente una distanza superiore ai 100.000 km!). Nonostante siano fondamentali però, spesso non li trattiamo con la dovuta cura e attenzione, e facciamo un grosso errore…

Ecco quindi le regole d’oro per avere piedi sani e belli tutti i giorni:

1) Controllateli sempre accuratamente, così da non trascurare la presenza di lacerazioni, calli o callosità.

2) Lavate quotidianamente i piedi con detergenti delicati e ricordate di asciugarli bene. Una cute secca, disidratata e assottigliata necessita di saponi poco aggressivi; il ristagno prolungato di umidità negli spazi interdigitali favorisce invece l’insorgenza di macerazioni cutanee o micosi che possono provocare dolore e deterioramento delle unghie.

3) Tagliate le unghie correttamente evitando di smussare gli angoli: devono essere visibili e a novanta gradi per scongiurare fastidiosi inconvenienti come l’unghia incarnita.

4) Nutrite sempre i piedi con creme emollienti o trattamenti specifici, in particolar modo dopo la doccia o il bagno: una sufficiente idratazione cutanea garantisce il mantenimento delle proprietà meccaniche e chimico-fisiche della cute. La capacità della pelle di trattenere l’acqua diminuisce progressivamente con l’età ed è minacciata anche dai detergenti utilizzati, per questo è necessario essere sempre attenti all’idratazione, in particolare nella zona del calcagno.

5) Se soffrite di eccessiva sudorazione ai piedi o di cattivo odore provvedete all’igiene più frequentemente. Utilizzate però saponi delicati e deodoranti specifici. L’eccessiva sudorazione dei piedi è un disturbo abbastanza frequente e colpisce in particolar modo gli sportivi o coloro che si avvicinano alla terza età. Talvolta interessa anche gli adolescenti o le persone sottoposte a frequenti stress psico-emotivi. L’evaporazione del sudore risulta inoltre notevolmente ridotta nel caso in cui si indossino calzature fortemente occlusive e non traspiranti.

trattamento per i piedi con olio di melone e mango

6) Combattete la stanchezza di gambe e piedi con un buon pediluvio, per una durata massima di 10 minuti. L’acqua deve essere tiepida, di temperatura non superiore ai 36 gradi.

7) Riattivate la circolazione. Per prevenire gonfiori agli arti inferiori esistono diversi accorgimenti quotidiani: utilizzare calzature dal tacco modesto e dalla punta arrotondata per permettere il movimento delle dita; fare docce tiepide dal basso verso l’alto; porre in scarico le gambe qualora ci si trovi seduti o coricati; camminare spesso; evitare l’esposizione prolungata ai raggi solari; mantenere sotto controllo il peso corporeo; evitare di rimanere in piedi troppo a lungo.

8) Per quanto vi sarà possibile cercate di evitare scarpe scomode e tacchi vertiginosi! Un piede dolorante non consente una deambulazione corretta e richiede continue variazioni  posturali; il perdurare di questo disequilibrio può condurre a disturbi biomeccanici e posturali che richiedono interessamento clinico o l’utilizzo di specifici plantari che aiutino a migliorare la postura.

9) Chi ha problemi di diabete deve seguire regole più attente quando si parla di piedi poiché è un paziente considerato a rischio in ambito podologico. È quindi preferibile che non indossi calze con cuciture spesse sull’avampiede, né calzature dalle grosse cuciture interne, che possono causare iniziali lesioni passibili di diventare un problema serio per la difficoltà di rimarginazione delle ferite e delle ulcere e la possibilità di infezioni delle stesse.

Il consiglio per tutti quindi è: fate stare comodi i vostri piedi e non dimenticate di prendervene cura con costanza!

Per le pelli sensibili, latte di giumenta!

In una delle mie formulazioni più riuscite per far fronte ai disagi delle  pelli sensibili, ho inserito una buona percentuale di latte di giumenta, ovvero di cavalla… come mai?

Il latte di giumenta è noto per le  sue proprietà lenitive, nutrienti e rinforzanti, ed è particolarmente adatto alla pelle sensibile, tant’è che lo troviamo sempre più spesso nelle creme rivolte alla cura di pelle irritata, secca e persino atopica.

Viene di frequente paragonato al latte materno per la sua composizione: è infatti ricco di lattosio ed ha un’altissima concentrazione di enzimi, sali minerali ed elementi essenziali fondamentali per costruire le nostre difese naturali contro le infezioni.

Agisce rivitalizzando e stimolando la rigenerazione della pelle, idrata, calma le irritazioni e ripara la cute stressata. È molto efficace addirittura su eczemi, acne, prurito e infiammazioni.

Non ultimo, grazie all’azione antimicrobica e antiossidante di elementi come lisozima e lattoferrina, ha un elevato potere purificante.

Risulta adatto per la cura di tutti i tipi di pelle: da quella fragile di neonati, bambini e anziani, a quella  matura, stanca, rilassata o congestionata. Lo possono usare veramente tutti!

Nella mia crema lo impiego in sinergia con altri estratti lenitivi e rivitalizzanti come olio essenziale di Lamponi e Camomilla, e il risultato è davvero sorprendente!