Un gesto quotidiano per combattere la pelle grassa

Quello della pelle grassa è un problema, o meglio un inestetismo, molto diffuso, e non solo tra gli adolescenti!

Nonostante questo, la pelle grassa dà dei benefici a chi ce l’ha.

Prima di tutto è molto forte ed elastica e poi, e scusate se è poco, invecchia molto più tardi. Se poi, in età matura, spunta qualche brufolo qua e là, allora due sono i casi: o siete state poco attente a 20 anni oppure siete nervose e la vostra pelle vi aiuta a tirare fuori questo disagio, proprio come alcuni somatizzano sullo stomaco o sul fegato.

D’altro canto però, perché non invecchi precocemente, bisogna trattarla bene. Ricordate che anche se grassa è comunque delicata e sensibile ed è molto importante evitare di aggredirla e irritarla.

All’origine del problema “pelle grassa” troviamo l’iper-funzionalità delle ghiandole sebacee. Normalmente, una volta riversato all’interno del follicolo pilifero, il sebo trova libero sfogo all’esterno. Quando è presente in eccesso, ne dilata le pareti.

Un semplice test per smascherare una pelle troppo grassa consiste nel premere per qualche secondo una velina da trucco sul viso: se dopo averla tolta dalla cute presenta delle tracce umidicce ed untuose si può effettivamente parlare di pelle grassa.
In alcuni casi l’ipersecrezione sebacea può ostruire il lume del follicolo, provocando l’accumulo di sebo, detriti cellulari e batteri al suo interno e dando origine ai cosiddetti comedoni, chiusi o aperti: i tanto odiati e temuti brufoli e punti neri per intenderci!

Cosa fare per la pulizia quotidiana e per evitare l’effetto lucido?

Esistono degli accorgimenti, piccoli gesti quotidiani che rendono più luminosa e meno grassa la pelle del vostro viso.

Prima di tutto ogni mattina stendete sul viso umido un gel detergente delicato a base di ingredienti purificanti e lenitivi come bardana, Lavanda, Limone, Rosmarino, Timo. Massaggiate il detergente per circa 30 secondi, soprattutto su naso, fronte e mento, fino a formare una schiuma leggera. Poi sciacquate con abbondante acqua tiepida e tamponate il viso con una salvietta. Lavatevi sempre con acqua tiepida: troppo calda tenderebbe a disidratare, troppo fredda potrebbe irritare.

Mi raccomando, utilizzate detergenti specifici per pelli grasse, che in genere possiedono un pH relativamente basso (4.5-5.5) e contengono acidi della frutta a bassa concentrazione: meglio due lavaggi al giorno con prodotti delicati che una sola detersione con un cosmetico inadeguato. Molti saponi commerciali seccano la cute e se sul momento può sembrarvi un bene, poi vi accorgerete che è necessario scegliere prodotti non troppo aggressivi: per l’effetto rebound infatti, più sgrassate la pelle, più grassa l’avrete dopo (le ghiandole sebacee reagiscono all’attacco aumentando la produzione di sebo, perciò fate attenzione!).

In seguito applicate un tonico astringente per chiudere i pori, preferibilmente non a base di alcool per non aggredire la pelle: di nuovo possono essere d’aiuto lozioni a base di oli essenziali di Rosmarino, Tea tree, Menta.

Per oggi è tutto, ma tornerò presto a parlarvi di rimedi per le pelli grasse, che come sappiamo hanno bisogno di pulizia ma anche di una corretta idratazione… al prossimo post! 😉

linea pelli grasse

Basta con le occhiaie!

occhiaie

Nei periodi di stress e bagordi festivi capita di svegliarsi con gli occhi stanchi e il segno delle occhiaie che appesantisce lo sguardo…

Le cause fisiologiche delle occhiaie sono molteplici: a monte possono esserci una cattiva circolazione, un eccesso di esposizione al sole che assottiglia la cute del viso, e la familiarità.

In ogni caso la loro origine è ricollegata a uno stato di intossicazione metabolico e a un cattivo funzionamento dei reni, gli organi deputati allo smaltimento delle tossine.

Se i reni funzionano infatti, nel nostro organismo ci sono meno scorie, il che significa avere una pelle più luminosa!

Perciò, se avete le occhiaie, provate a seguire un regime alimentare disintossicante e privilegiate verdura e frutta di stagione per alleggerire le attività renali. Come drenante specifico usate un infuso di radice di Gramigna (Agropyrum repens ), che ha riconosciute proprietà diuretiche e svolge una marcata azione antisettica e antinfiammatoria dei reni e delle vie urinarie. Potete abbinarla alle foglie di Vite rossa (Vitis vinifera), che hanno capacità tonica e vasoprotettrice sul sistema circolatorio (altra possibile origine delle occhiaie); l’alto contenuto di bioflavonoidi  della Vite influenza positivamente la permeabilità vasale,  impedendo edemi e gonfiori.

Un rimedio lampo per le grandi occasioni?

Se vi attende una serata speciale e avete gli occhi stanchi e cerchiati, inumidite due bustine di The verde e mettetele nel freezer per mezzora;  provate poi ad applicarle sulle palpebre per dieci minuti e vedrete che risultato!

Guida pratica all’aromaterapia: il Legno di Rosa

Gli oli essenziali penetrano nell’organismo attraverso  tutte le vie di somministrazione. Possono essere facilmente assorbiti dai tessuti cutanei prima di passare nella circolazione sanguigna e giungere ad ogni organo. Una prova? Fate questo test: applicate qualche goccia di olio essenziale di Eucalipto sotto la pianta del vostro piede. Pazientate una mezzora e poi soffiate sul viso di un vostro amico. Lui vi confermerà che l’aria inspirata ha odore di Eucalipto! Incredibile vero?

Questo vuol dire che gli oli essenziali applicati sulla pelle penetrano molto rapidamente, vengono captati dalla microcircolazione sanguigna e attraverso questa raggiungono la circolazione sistemica permeando gli organi obiettivo. La stessa cosa si ottiene inalandoli: attraverso i polmoni entreranno nel flusso sanguigno (anche la via orale è largamente usata ma può dare qualche problema d’intolleranza digestiva, soprattutto per gli oli ricchi in fenoli).

Oggi parliamo dell’olio di Legno di Rosa, o Aniba rosaeodora.

legno di rosa

Contrariamente a quanto si possa pensare il Legno di Rosa non ha niente a che vedere con la rosa. Si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle lauracee, e non delle rosacee e non è neanche da confondere con la Palmarosa. È diffusa nella foresta amazzonica ed è stata largamente utilizzata dall’industria della profumeria soprattutto negli anni ‘80 per estrarvi il linalolo naturale, molecola preponderante. La sua fragranza ricorda appunto quella di Rosa ed è molto apprezzata.

Nonostante le direttive europee classifichino il linalolo come una molecola in grado di causare allergie, tale problema non è stato mai riscontrato nell’olio essenziale di Legno di Rosa, che però ne contiene moltissimo! Come mai? La spiegazione logica ce la da la chimica stessa: la configurazione spaziale del linalolo sintetizzato in laboratorio è diversa rispetto a quello naturale presente in questo olio essenziale. Forse per alcuni sto parlando arabo ma in parole povere significa che l’uomo non è riuscito a ricreare quello che la natura ha fatto in modo perfetto…

Vediamo i suoi utilizzi e proprietà: ha azione antibatterica ma anche antifungina e antivirale; a livello della pelle ha un’azione tonica e astringente; inoltre la sua fragranza ha il potere di donare calma. Un segreto da esperto: una goccia di olio di Legno di Rosa nella vostra crema da notte la renderà più nutriente e giorno dopo giorno aiuterà a combattere la formazione di rughe e rughette!

Ed ora una ricetta speciale!

Per combattere l’astenia (stanchezza e spossatezza), l’astenia sessuale, la convalescenza, l’esaurimento:

Olio essenziale di Legno di Rosa (Aniba rosaeodora)         10 gocce

Olio essenziale di Alloro (Laurus nobilis)                         20 gocce

Olio essenziale di Menta piperita (Mentha piperita)          20 gocce

Olio vegetale di Noce di Albicocca (Punus armeniaca)        50 gocce

Quattro gocce di questa miscela vanno massaggiate all’altezza delle ghiandole surrenali (più o meno dove sono i reni) due volte al giorno, più tre gocce sulla lingua due volte al giorno per la durata necessaria alla ripresa della vitalità!

Guida pratica all’aromaterapia: l’Elicriso

Esiste un’impressionante quantità di pubblicazioni inerenti l’aromaterapia e l’impiego degli oli essenziali… qui mi piacerebbe darvi un quadro generale in modo che possiate farvi un’idea di cosa sono e di “come usare cosa” :).

Gli oli essenziali sono degli estratti liquidi  molto complessi e soprattutto molto concentrati, ottenuti per distillazione di parti di piante aromatiche. Si tratta di essenze distillate di piante aromatiche composte di un centinaio di molecole particolarmente attive, quindi occorre prima di tutto tenere a mente che tutte le sostanze molto attive, anche se naturali, possono risultare tossiche qualora le dosi, il tipo di utilizzo, la frequenza d’uso consigliati non vengano rispettati alla lettera.

Usare gli oli essenziali senza essersi prima documentati equivale a guidare una Ferrari senza avere la patente! D’altra parte non è per forza una questione da specialisti, così come l’aromaterapia può essere utilizzata anche dai medici. Non voglio dire che possano sostituire la medicina tradizionale ma lavorarci in sinergia perché no?

I classici, quelli che non dovrebbero mai mancare nel proprio natural-kit di pronto soccorso, sono 12 (soltanto!): possederli significa avere a disposizione una farmacia  vegetale con la quale trattare numerosi fastidi quotidiani. Combinandoli si possono ottenere 100 diverse sinergie, facili da mettere in opera ed efficaci per chi che ne rispetta i consigli d’uso e la composizione.

12 oli essenziali, 100 sinergie, 300 differenti piccole patologie!

Per presentarli tutti dovrei scrivere un’altra wikipedia, quindi per cominciare voglio parlarvi del mio preferito, l’Elicriso, che in Francia,  chiamano “Immortelle”!

Il nome botanico è Helichrysum italicum, ed è importante conoscere il nome botanico, perché permette di non confondersi con il nome che può essere di uso comune e far si che si prenda una pianta per un’altra.

elicriso

L’elicriso è una piantina alta 30-50 cm, caratterizzata da fiorellini gialli, ed è raro e prezioso: una raccolta di 1000 kg di sommità fiorite permette di ottenere solo 1 litro di olio essenziale, magico per curare tutti i tipi di trauma. Ha un’azione anti ematomi miracolosa e una superba azione anti sclerosante, antiflebitica antinfiammatoria e antidolorifica. Perciò lo si utilizza anche nella cura degli ematomi e nelle patologie infiammatorie come flebite, cellulite, artrite, cuperose.

Un segreto da esperto: 2 gocce di Elicriso italiano su qualsiasi ematoma o livido recente lo aiuterà a riassorbirsi in fretta!

Vi lascio con una piccola ricetta:

Olio essenziale di Elicriso (Helichrysum italicum)           30 gocce

Olio essenziale di Alloro (Laurus nobilis)                       10 gocce

Olio essenziale di Menta piperita (Mentha piperita)       10 gocce

Olio vegetale  di Iperico (Hypericum perforatum)           50 gocce

Il primo giorno della comparsa dell’ematoma applicate 6-8 gocce di questa miscela ogni ora, o almeno 4 volte al giorno.

Un’avvertenza! Per uso esterno, non utilizzate in gravidanza e sui bambini con meno di 3 anni di età e non esponete al sole la zona trattata durante le 4 ore successive all’applicazione della miscela oleosa.

L’intolleranza alimentare: allergia “silenziosa”

Si sente parlare sempre più spesso di intolleranze alimentari, ma cosa sono?

L’intolleranza alimentare è una risposta alterata del sistema immunitario a un alimento che viene riconosciuto come estraneo e nocivo. Questa risposta, a differenza della vera e propria reazione allergica, è “a scoppio ritardato”, e crea una leggera e costante infiammazione cronica conseguente alla continua assunzione dell’alimento.

Ciò che è poco noto, è che i sintomi dell’intolleranza alimentare sono i più svariati!

Non è detto infatti che si manifesti solo con disturbi intestinali, come crampi,  coliche, gonfiore, diarrea. Oltre all’intestino sono coinvolti il pancreas, il fegato e i reni che a lungo andare diventano meno efficienti, facendo venir meno la loro azione detossificante. Il risultato è che le tossine rimangono in circolo e raggiungono altri organi causando fastidi che non sempre vengono ricollegati all’alimentazione.

Ecco che allora disturbi come continui mal di testa, muco nasale, bronchiti e riniti ricorrenti, otiti, acne ed eruzioni cutanee, variazioni di peso, stanchezza cronica, insonnia, cistiti e vaginiti recidivanti, herpes labiali e molti altri ancora, possono essere manifestazioni di un’intolleranza del nostro organismo ad uno o più alimenti.

Ma come si diventa intolleranti? Errato stile di vita, abuso di farmaci (antiulcera, lassativi, antinfiammatori, e primi tra tutti gli antibiotici), scorretta alimentazione e assunzione di cibi sempre più ricchi di additivi chimici e pesticidi, presenza diffusa di metalli pesanti e stress, sono solo alcuni dei fattori che alterano nel tempo l’integrità della mucosa intestinale: le giunzioni tra le cellule si allargano e viene lasciato libero il passaggio a particelle di cibo non completamente digerite, a tossine e patogeni.

E quel che è peggio è che sono proprio i cibi che consumiamo più spesso i maggiori implicati nell’insorgenza del problema! Ciascuno di noi perciò, continuando a mangiare inconsapevolmente il cibo “sbagliato”, oltre a far diventare cronico il disturbo, a lungo andare può creare i presupposti per conseguenze ben più gravi.

Eliminare l’alimento incriminato non basta: bisogna ripristinare l’integrità funzionale della mucosa intestinale, altrimenti il problema si ripresenterà e ci si ritroverà a combattere con nuove intolleranze.

Possiamo riuscirci  associando principi naturali specifici che garantiscano  la presenza di una flora batterica integra e vitale, capace di difendere l’organismo e favorire il drenaggio delle tossine e la funzionalità di pancreas, fegato e reni: i passaggi fondamentali per risolvere il problema delle intolleranze alimentari definitivamente!

Dite addio a mal di testa e dolori addominali con lo Zenzero

Dopo i bagordi festivi (lo so, anche voi avete esagerato a dovere a Pasqua e Pasquetta! :D), ci sentiamo tutti affaticati e appensantiti, con lo stomaco sottosopra.

Inoltre questo clima, con gli ultimi strascichi dell’inverno ormai agli sgoccioli, è contraddistinto da alti e bassi meteorologici che ci preparano alla stagione del risveglio: la primavera. Ed è proprio in questo periodo d’instabilità che il mal di testa può esplodere all’improvviso! Se abbiamo detto che le allergie sono diffuse è infatti altrettanto comune che alle soglie della primavera possano presentarsi, nelle persone predisposte, i sintomi infiammatori della sinusite, come naso chiuso, testa pesante e lacrimazione.

Tutti questi disturbi possiamo combatterli con l’aroma intenso dell’olio essenziale di Eucalipto e con quello piccante dell’olio essenziale di Zenzero.

zenzero

Come utilizzarli in modo efficace?

Fate un unguento con un cucchiaino di olio di Mandorle dolci e 2 gocce di olio di Eucalipto da massaggiare sul petto e sulle tempie la sera prima di coricarvi. Per il mal di testa invece, versate su un fazzoletto due gocce di olio essenziale di Zenzero e di tanto in tanto annusatene l’odore.

La radice di Zenzero tra le sue infinite proprietà ha anche quella di aiutarci a guarire i disturbi della digestione e curarne i sintomi, come nausea, gonfiore addominale, sonnolenza dopo i pasti e tendenza alla stipsi:  se avete di questi fastidi è quello che fa per voi!

Dopo i pasti preparate un infuso facendo bollire un pezzetto di radice di Zenzero in una tazza di acqua calda e dite addio a problemi di digestione, gastrite e acidità!

Per le pelli sensibili, latte di giumenta!

In una delle mie formulazioni più riuscite per far fronte ai disagi delle  pelli sensibili, ho inserito una buona percentuale di latte di giumenta, ovvero di cavalla… come mai?

Il latte di giumenta è noto per le  sue proprietà lenitive, nutrienti e rinforzanti, ed è particolarmente adatto alla pelle sensibile, tant’è che lo troviamo sempre più spesso nelle creme rivolte alla cura di pelle irritata, secca e persino atopica.

Viene di frequente paragonato al latte materno per la sua composizione: è infatti ricco di lattosio ed ha un’altissima concentrazione di enzimi, sali minerali ed elementi essenziali fondamentali per costruire le nostre difese naturali contro le infezioni.

Agisce rivitalizzando e stimolando la rigenerazione della pelle, idrata, calma le irritazioni e ripara la cute stressata. È molto efficace addirittura su eczemi, acne, prurito e infiammazioni.

Non ultimo, grazie all’azione antimicrobica e antiossidante di elementi come lisozima e lattoferrina, ha un elevato potere purificante.

Risulta adatto per la cura di tutti i tipi di pelle: da quella fragile di neonati, bambini e anziani, a quella  matura, stanca, rilassata o congestionata. Lo possono usare veramente tutti!

Nella mia crema lo impiego in sinergia con altri estratti lenitivi e rivitalizzanti come olio essenziale di Lamponi e Camomilla, e il risultato è davvero sorprendente!

I detergenti: perché è importante parlarne

Siamo ormai abituati a considerare il doccia schiuma come un cosmetico da avere in casa in confezioni enormi e che costino il meno possibile, e quando siamo davanti allo scaffale magari pensiamo: “Che male può fare? E’ sapone!”, o il più delle volte non ci pensiamo affatto…

A rischio di sembrare di parte vorrei sfatare questo mito e invitare ad una riflessione: la stragrande maggioranza dei detergenti contiene tensioattivi e conservanti aggressivi e noi li utilizziamo ogni giorno, specie adesso che le temperature cominciano ad alzarsi! Sono d’accordo che in questi tempi di crisi l’imperativo sia risparmiare ad ogni costo, ma anche a costo della salute?

Il Sodio Lauril Solfato (SLS) (nome INCI: Sodium lauryl sulphate) ed il Sodio Lauriletere Solfato (SLES) (nome INCI: Sodium laureth sulphate) sono tensioattivi molto aggressivi impiegati in numerosi prodotti cosmetici per le loro proprietà detergenti ed emulsionanti, con la funzione di diminuire l’adesione delle particelle di sporco e di grasso e di creare schiuma… tanta schiuma!

Queste sostanze sono contenute praticamente in tutti i prodotti che usiamo per l’igiene personale e per l’igiene della casa, e già questo  ci dovrebbe un po’ insospettire…

Perchè vengono usati così spesso dalle aziende?
1. costano poco
2. si lavorano facilmente
3. il mercato non richiede più prodotti allo stato solido (saponette) ma preferisce i prodotti liquidi nei quali queste sostanze sono facilmente inseribili.

Su soggetti sensibili possono causare irritazioni a cute, occhi e mucose, secchezza di cute e cuoio capelluto, prurito e danni ai follicoli.
Questi effetti, anche se tipici di cuti sensibili, non vanno sottovalutati. Infatti, una continua esposizione ad agenti aggressivi può causare una sensibilizzazione della nostra pelle che si manifesta anche a distanza di anni, sottoforma di dermatiti da contatto, eczemi e quant’altro.
Come tutto ciò che viene applicato sulla pelle, essi vengono assorbiti in piccola parte con un conseguente aumento del pH e alterazione della naturale protezione epidermica, che poi impiega alcune ore per tornare al suo equilibrio naturale ed in questo periodo è meno protetta. Se poi il prodotto detergente contiene molecole allergizzanti o variamente tossiche, la pelle risulta essere particolarmente sensibile alla loro azione.
Esperimenti per determinare la tossicità dei tensioattivi sono stati condotti in lungo e in largo dai maggiori gruppi di ricerca ed è stato scoperto che se IN FORMA PURA essi possono provocare danni seri.

Detto questo cerchiamo di non fare del terrorismo gratuito: la quantità di SLES (l’SLS non si usa ormai praticamente più) non supera il 20% in un prodotto e se si risciacqua con molta attenzione (soprattutto i capelli), dovrebbe rimanere davvero una piccolissima quantità di queste sostanze su di noi… ciò non toglie che però una parte viene comunque assorbita!

Inoltre questi lavaggi troppo drastici spesso innescano un circolo vizioso: su alcune parti del corpo provocano secchezza e screpolature rendendo indispensabile l’uso delle creme; su altre parti, come per esempio il cuoio capelluto, lo sgrassaggio eccessivo provoca per reazione una iperproduzione di sebo (effetto rebound), portando al fenomeno dei capelli grassi e spingendo a lavaggi sempre più frequenti. Le eventuali aggiunte di sostanze protettive, quasi sempre presenti in quantità molto piccole, non bastano a bilanciare gli effetti dei tensioattivi, presenti ovviamente in quantità molto più massicce.

… Insomma… io ci ho messo due anni di ricerca per trovare la formula giusta, ma alla fine ce l’ho fatta: i miei gel doccia idratanti sono esclusivamente a base di tensioattivi dolci, naturali al 100%! Non faranno quintali di schiuma ma vi assicuro che detergono in profondità senza seccare e lasciano la pelle morbida morbida… sono delicatissimi, a prova di bambino, e non inquinano!

Lo so che chi si loda si sbroda, ma perdonatemi, stavolta sono proprio soddisfatta! 🙂

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