Uomini sull’orlo di una crisi di nervi…

Le questioni di lavoro, gli impegni in famiglia, le bollette da pagare, la crisi economica. I motivi causa di stress sembrano infiniti e il benessere psicofisico ne risente fortemente, facendoci sentire estremamente insicuri e a disagio, con difficoltà anche a livello relazionale e conseguenze talvolta drammatiche.

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Uno dei nemici più insidiosi del nostro equilibrio è inoltre l’onnipresente cellulare, di cui ormai facciamo un vero e proprio abuso. La possibilità di navigare ha aumentato le ore passate sui minischermi, scatenando un nuova “psicosi”: la “nomophobia”  termine che nasce dall’inglese “no mobile phone phobia”, uno stato di ansia derivato dalla mancanza o dalla perdita del telefono. Senza dover ricorrere a casi estremi, e tralasciando l’acceso dibattito sui rischi tumorali, diversi studi attestano che dall’abuso del cellulare derivino stress, problemi nel dormire, sintomi depressivi. È bene quindi staccarsi dal telefono verso sera, almeno un ora prima di coricarsi, soprattutto se l’utilizzo in giornata è stato intenso. PC e dispositivi tecnologici accesi a oltranza influiscono inoltre sulla frequenza dei rapporti sessuali , che cala del 70%.

Secondo recenti studi, un rimedio naturale alla portata di tutti contro lo stress esiste: l’attività fisica, che ci aiuta non solo a scaricare l’ansia accumulata durante la giornata, ma anche a prevenirla, poiché rafforza la funzionalità del cervello. Basterebbe esercitarsi anche solo per mezz’ora al giorno, facendo cose semplici come andare in bici, correre, nuotare: l’importante è muoversi, perché così è possibile ridurre le tensioni muscolari, favorire il riposo notturno, migliorare l’ossigenazione delle cellule cerebrali, determinare il rilascio di endorfine, e scaricare le sostanze dannose accumulate. Quando iniziano a notarsi i primi risultati, poi, soddisfazione e autostima aumentano.

Infine, in condizioni di stress acuto, anche il sistema immunitario funziona meno bene, tanto da poter mandare messaggi alterati al cervello che, a sua volta, reagisce causando sensazioni di malessere generale, poco appetito e umore depresso. Le difese si abbassano rendendoci più vulnerabili alle malattie.

Complessi naturali come Ginseng, Eleuterococco, Pappa reale, Rhodiola rosea, possono essere utili nell’adulto per una risposta immediata. La Rhodiola rosea, in particolare, si rivela un coadiuvante importante nei casi di alterazione dell’umore o disturbi del sonno.  Possiede infatti un elevato potere tonico-adattogeno che aiuta le nostre capacità di adattamento e accresce la resistenza dell’organismo alle aggressioni, interne o esterne, che ci fanno spesso sentire schiacciati dagli impegni o fisicamente indeboliti. La Rhodiola rosea stimola inoltre la produzione di serotonina, l’ormone che contribuisce al controllo dell’appetito, del sonno, dell’umore e delle funzioni cardiovascolari, nonché al potenziamento della memoria, della concentrazione e dell’apprendimento!

Caduta dei capelli: le cause

Se c’è un problema di salute del capello le cause possono essere varie: vediamo di seguito le più frequenti.

immagine da dermes.it

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Febbre – Può portare a un aumento della caduta dei capelli per 8-10 settimane dopo l’episodio; di solito la perdita è moderata e sempre reversibile. Post-parto – Durante il periodo della gravidanza i capelli aumentano la loro crescita del 10%. Dopo il parto la tendenza si inverte e posso continuare a cadere per diversi mesi, con aggravanti in caso di trauma post-parto, perdite di sangue e diminuzione dei livelli proteici del plasma. Il completo recupero avviene solitamente in 4-12 mesi. Alimentazione carente, disordini alimentari e diete drastiche – La carenza di sostanze nutritive fondamentali che deriva da un’alimentazione scorretta può compromettere  la salute dei capelli e causare una caduta  preoccupante. Tiroide – È probabile che ci sia una significativa correlazione tra il livello e la durata delle disfunzioni della tiroide (ipotiroidismo, ipertiroidismo) e la caduta dei capelli nelle donne, reversibile con una cura tempestiva della ghiandola. Se invece l’alterazione tiroidea si protrae per tempi lunghi, può portare all’atrofia di alcune unità follicolari. Stress, ansia acuta e depressione – Stati acuti d’ansia, traumi psicologici e depressione, sono talvolta cause di alopecia psicogena, così come capelli eccessivamente fini, secchi e deboli.

Esclusi i fattori di tipo ormonale e quelli psicologici, vi sono poi alcune alterazioni del cuoio capelluto che possono accelerare lo sfoltimento complessivo della capigliatura. Ecco le principali fra queste.

Sebo in eccesso – L’iperattività delle ghiandole sebacee rende troppo grassi cute e capelli e irrita il cuoio capelluto. Forfora o pitiriasi – Produce la desquamazione della cute; a differenza della forfora secca che tende a staccarsi, la forfora grassa rimane attaccata al cuoio capelluto, causa prurito alla testa e, ostruendo i follicoli, favorisce la perdita di capelli.

Altre cause possono essere: infezione virale locale, assunzione o interruzione della pillola anticoncezionale, farmaci usati in chemioterapia, malattie del fegato o renali, farmaci anti-colesterolo, affezioni dell’asse ovarico o surrenale. Infine, l’alopecia androgenetica femminile, analoga a quella maschile, è un diradamento di origine genetica, e colpisce le donne che in famiglia hanno membri di sesso femminile con capelli diradati. Diversamente dagli uomini, però, nelle donne la linea dell’attaccatura rimane intatta, mentre si ha un diradamento generale della corona e della parte frontale della testa.

Come già detto, un buon trattamento tricologico porterà certamente dei miglioramenti, purché si corra ai ripari con tempestività. Inoltre, con una corretta igiene del cuoio capelluto, massaggi e alcune accortezze relative all’alimentazione, potremo allungare il ciclo di ricrescita dei capelli rendendoli più sani e resistenti.