L’igiene del neonato: cosa c’è da sapere

Dopo nove lunghi mesi di dolce e trepidante attesa il nostro cucciolo è venuto al mondo… e adesso, che fare?
Una delle prime “prove” che i neogenitori devono affrontare è quella della cura quotidiana dell’igiene neonato, e non sempre sono adeguatamente preparati. Ecco allora qualche dritta per una corretta “toeletta” dei più piccoli.

immagine da donnamoderna.it

Cominciamo dalla pulizia del cordone ombelicale, che si presenta secco e indurito e cade circa 10 giorni dopo la nascita. Nel frattempo basterà medicarlo, ad ogni cambio di pannolino, con del cotone idrofilo imbevuto di soluzioni antisettiche e coprirlo con una garza sterile fissata da una retina.  Se le condizioni igienico-ambientali lo permettono, l’essiccamento può essere favorito dell’esposizione all’aria, avvolgendo il moncone solo in garze sterili protettive.
Per l’igiene quotidiana, la prima cosa da fare è invece quella di dotarsi di prodotti detergenti delicati, pensati apposta per la pelle fragile e sottile dei neonati. Alcune zone dove può facilmente annidarsi lo sporco, come le ascelle, le pieghe del collo, quelle dietro le orecchie o nelle gambe, si possono pulire con un batuffolo di cotone bagnato con dell’olio vegetale, che va poi asciugato. Per il nasino basterà un po’ di soluzione fisiologica mentre per le orecchie mai usare i cotton fioc, che possono danneggiarle. È sufficiente far entrare l’acqua calda, senza sapone, durante il bagnetto: scioglierà il cerume che potremo rimuovere con una garza.
Uno dei passaggi più delicati e tra i primi da affrontare è poi il frequente cambio del pannolino. Sebbene i nuovi pannolini siano molto assorbenti è comunque meglio cambiarli spesso: l’ideale è utilizzare l’acqua corrente tiepida e poi asciugare subito il piccolo, perché l’umidità fa proliferare i germi. Nel caso in cui siano presenti le feci, è bene utilizzare un detergente delicato, da preferire alle salviette umidificate, con la raccomandazione nelle bimbe di non trasportare le feci verso la vagina. Lasciare un po’ respirare la cute preverrà arrossamenti ed eventuali infezioni fungine. Se però la pelle è delicata e un po’ arrossata è bene applicare un velo di crema protettiva all’ossido di zinco.
Veniamo infine al dolce momento del bagnetto. Intanto bisogna sapere che nei primi 2-3 mesi di vita del bimbo non è strettamente necessario, poiché ha un sudore diverso da quello degli adulti e  non si muove molto dal suo ambiente durante il giorno. Il bagnetto può essere sostituito da spugnature con acqua tiepida o latte/acqua detergenti specifici. Tuttavia, purché non si cada nel maniacale, non c’è alcuna controindicazione nel farlo: basterà addolcire l’acqua, ad esempio con l’amido di riso, e mantenerla a una temperatura tra i 32° e i 35°, da verificare con termometro o con l’immersione del nostro gomito.


Nei neonati è infine frequente la formazione della crosta lattea sulla cute della testa. Si tratta di una calottina, che, se spessa, impedisce la corretta traspirazione della pelle. Per rimuoverla si possono utilizzare emulsioni specifiche o ammorbidire l’area ungendola con oli per bambini, meglio se vegetali. Lavare poi bene la testa in modo che l’olio venga assorbito e renda più soffice la crosta, che potrà essere delicatamente staccata con il pettinino a denti stretti.
Se avete ancora dubbi chiedete consiglio al vostro pediatra e al reparto dermocosmetico della vostra farmacia di fiducia!