Solari: come scegliere?

Le formulazioni di solari in commercio sono ormai tantissime… ma siamo sicuri di saper scegliere il solare giusto per noi? Vediamoci chiaro.

Un prodotto solare adeguato, dal punto di vista cosmetologico, deve essere: in grado di proteggere da tutte le radiazioni ultraviolette (UVB, UVA corti e UVA lunghi); fotostabile; sicuro, non tossico e non sensibilizzante; resistente all’acqua e al sudore; di facile applicazione e gradevole sulla pelle.

I principi attivi nei cosiddetti filtri solari “chimici”, grazie alla loro struttura, sono in grado di assorbire la luce UV (anche se non è ancora possibile quantificare con esattezza la loro efficacia sui raggi UVA). Il biossido di titanio e l’ossido di zinco, invece, sono sostanze minerali inerti e dal forte potere coprente, che riflettono fisicamente la luce del sole e che per questo rientrano tra i cosiddetti schermi fisici, preferibili in caso di pelle atopica o particolarmente sensibile. Oltre a filtri e/o schermi, la formulazione del prodotto solare prevede l’aggiunta di eccipienti, che determinano texture, resistenza all’acqua e alla sudorazione, facilità di applicazione, rapidità di assorbimento, permanenza del prodotto sulla pelle e così via.

Il primo elemento da considerare nella scelta di un solare è naturalmente il fattore di protezione, ovvero l’SPF. Questo numero indica quante volte è possibile moltiplicare il tempo di permanenza al sole prima che compaia l’eritema solare. Un prodotto con SPF 10, ad esempio, permetterebbe di stare al sole un tempo 10 volte più lungo di quello normalmente previsto per non scottarsi esponendosi senza protezione nelle stesse condizioni. Tuttavia, la durata di efficacia di un filtro solare non può essere calcolata così meccanicamente, perché una serie di fattori, tra cui la durata dell’esposizione, l’ora del giorno, la posizione geografica e le condizioni meteorologiche, influenzano la quantità di radiazioni solari che raggiunge una persona. In linea di massima è raccomandato scegliere un SPF inversamente proporzionale al proprio fototipo: tanto più la pelle è chiara, tanto maggiore deve essere il fattore di protezione (che possiamo gradualmente diminuire nel corso della vacanza). Qualora la carnagione sia pure olivastra ma soggetta a macchie cutanee, è necessario schermare comunque il viso con protezioni 50+, anche in città.

Anche l’applicazione della crema solare ha le sue regole. Deve essere spalmata almeno 20 minuti prima dell’esposizione solare e va riapplicata ogni 2 ore durante l’arco della giornata, in quantità abbondanti. Questo significa che sarebbe necessario ‘coprire’ uniformemente tutta la superficie corporea con almeno 2 milligrammi di crema per centimetro quadro di pelle (per un adulto normopeso, l’equivalente di due cucchiai da tavola). Prestiamo inoltre particolare attenzione alle zone sensibili come il naso, le orecchie e i piedi. È bene poi utilizzare, soprattutto sulle pelli mature, una protezione specifica per il viso, che avrà una formulazione e spesso un SPF diverso da quella per il resto del corpo. La protezione per il viso andrebbe usata anche in città e in qualsiasi condizione climatica, poiché i raggi UVA, responsabili dell’invecchiamento precoce, attraversano anche le nubi.

Per quanto riguarda le texture, infine, purché il solare sia sicuro, non abbiamo che da scegliere in base alle nostre preferenze e comodità, facendoci sempre consigliare dagli esperti del reparto dermocosmetico!

La pelle al primo sole: istruzioni per l’uso

Questo momento di passaggio tra la primavera e l’estate ci ha riservato giornate dal sapore decisamente estivo, che alcuni di noi hanno già passato in spiaggia. Quelli che però restano in città spesso non sono consapevoli che anche il sole primaverile può risultare molto pericoloso: in questo periodo ci esponiamo infatti perlopiù involontariamente e in genere in maniera non protetta. A ciò si aggiunge lo smog che amplifica il danno solare, provocando la comparsa di irritazioni, eritemi e scottature.

immagine da ok-salute.it

Sarebbe quindi importante cominciare a preparare la pelle all’incontro con il cocente sole estivo, i cui effetti negativi possono evidenziarsi anche dopo molti anni, non solo a livello di foto-invecchiamento ma talvolta anche di complicazioni degenerative. Al contrario di quanto si pensa, inoltre, anche la pelle scura necessita di protezione e preparazione, poiché potrebbe risentire di danni meno immediati ma più evidenti con il passare del tempo.
Per prima cosa è bene iniziare a usare filtri solari già dai primi soli “importanti” di maggio, anche in città.
Tenere la pelle pulita è poi fondamentale, poiché la mantiene sana e più difesa: quando potete usate anche scrub e/o maschere purificanti, in modo da eliminare sostanze inquinanti e metalli pesanti. Stop invece a creme o peeling all’acido glicolico: i più aggressivi rischiano di privare l’epidermide degli strati superficiali, esponendola al rischio di macchie e discromie.
Almeno un mese prima e durante l’esposizione al sole, la pelle va poi predisposta anche dall’interno: assumere integratori mirati e fotoprotettori sistemici, aumenta gli scudi naturali anti-radicali liberi e antinfiammatori. Gli integratori alimentari contenenti mix di carotenoidi e antiossidanti, come il licopene e il selenio, sono infatti efficaci nel ridurre i danni causati dai radicali e inibire i processi di distruzione delle membrane cellulari indotti dai raggi UV. L’assunzione di queste sostanze aiuta quindi le naturali difese della pelle, diminuendo la fotosensibilità e il rischio di scottature ed eritemi; molti di essi, inoltre, contenendo precursori della melanina, velocizzano e ottimizzano il processo dell’abbronzatura, rendendola più omogenea e duratura. Il che non guasta, no?! Per quanto riguarda il più famoso dei carotenoidi, il beta-carotene, convertito in vitamina A nell’intestino, dobbiamo infine sapere che è contenuto in molte varietà di frutta e verdura di stagione, come albicocche, cachi, meloni, pesche, arance, carote, pomodori, zucca gialla, peperoni rossi, ma anche spinaci, broccoli, rape e cicoria. Normalmente se ne consiglia un consumo giornaliero compreso tra i 2 e i 5 mg, ed è bene non eccedere le dosi raccomandate. Una generosa integrazione di beta-carotene è opportuna anche nelle persone che si espongono al sole per lunghi periodi, negli anziani, contro la maculopatia senile e in chi assume alcool, perché l’etanolo distrugge le riserve di vitamina A nel fegato.
Attenzione: l’assunzione, soprattutto se non si rispettano le dosi consigliate, è controindicata per i fumatori, poiché sospettata di aumentare il rischio di cancro, problemi cardiovascolari ed emorragia intracerebrale (anche nel caso di esposizione all’amianto). Se non fumate, però, non c’è motivo di preoccuparvi: per scegliere il preparatore solare che fa per voi vi basterà chiedere consiglio al vostro farmacista di fiducia!