Pelle: normale, secca o molto secca?

Ormai lo sappiamo: con l’alternarsi delle stagioni le esigenze della pelle cambiano, così come col mutare del nostro equilibrio psicofisico. Nei mesi invernali il problema più sentito è soprattutto la secchezza, poiché i capillari si restringono e la temperatura cutanea diminuisce, la sudorazione si riduce e le ghiandole sebacee producono meno sebo. Vengono così a diminuire i costituenti principali del film idrolipidico che protegge naturalmente la pelle che, se non adeguatamente preparata, può peggiorare fino a ritrovarsi in condizioni di secchezza severa, con lo sviluppo, in alcuni casi, di dermatiti, arrossamento e desquamazione. In questa stagione, inoltre, i principali nemici della nostra pelle sono l’aria calda e secca dei caloriferi, gli sbalzi repentini di temperatura e sole e vento, soprattutto in montagna se non siamo adeguatamente protetti con filtri solari ed emulsioni a effetto barriera.

Ma come sappiamo se la nostra pelle se la nostra pelle è normale, secca o molto secca?

Uno dei trucchi è vedere come reagisce alla detersione con acqua, a seguito della quale abbiamo normalmente la sensazione di pelle che “tira”, che scompare se mettiamo subito la crema. La prova da fare è vedere per quando tempo la pelle resta disidratata senza mettere la crema: se la sensazione sgradevole scompare nel giro di 20-30 minuti dal lavaggio, la pelle è normale a tendenza secca e necessita di idratazione, mentre se continua a tirare anche dopo un’ora è una cute decisamente molto secca che manca anche della parte grassa e dei ceramidi.

A questo punto, come trattare la nostra pelle secca o molto secca? Partiamo dalla detersione, pulendola mattina e sera solo con latte detergente e cotone, per poi eliminare l’eccesso con un tonico delicato specifico; il contatto con l’acqua del rubinetto andrebbe evitato ed è raccomandato piuttosto l’uso di acqua termale. È bene poi stendere mattina e sera un siero ricco, concentrato in oligoelementi e vitamine, seguito da una crema giorno nutriente specifica (volendo anche antietà). Il fondotinta deve essere idratante e cremoso, meglio se con fattore di protezione solare. Se sostate all’aria aperta per periodi prolungati utilizzate sempre creme con SPF 50+, ottime anche per l’effetto barriera che riduce la disidratazione. La sera, dopo un siero con acido ialuronico e vitamine, se avete più di 40 anni stendete una crema antiage molto ricca, con antiossidanti. Un paio di volte a settimana associate poi una maschera comfort, per reidratare la vostra pelle sia in superficie che in profondità. Non dimenticate mai infine il resto del corpo, da detergere con saponi non saponi che non secchino ulteriormente per poi applicare burri e creme idratanti ricche subito dopo il bagno. L’idratazione parte infine anche da dentro: integrare la nostra alimentazione con olio di lino, olio di borragine e capsule di acido ialuronico sarà la migliore strategia in&out  per mantenere l’epidermide compatta ed elastica anche in inverno!

Xerosi cutanea: come trattare la pelle secca

Le condizioni climatiche dei freddi mesi invernali, quando l’aria è molto secca e rigida, mettono a dura prova l’equilibrio della pelle, accentuando il disturbo della pelle secca, particolarmente diffuso soprattutto tra gli anziani ma frequente anche nei giovani e nei bambini.

Xerosi cutanea (dal greco “xero”, che significa secco) è il termine medico con cui si indica la patologia causata da una ridotta idratazione della pelle, per cui questa si presenta ruvida, tesa, screpolata e perfino desquamata, con tutte le fastidiose conseguenze che ne derivano. L’utilizzo di detergenti aggressivi per l’igiene quotidiana, l’assunzione di corticosteroidi o di alcuni farmaci per malattie croniche (come i diuretici) e la presenza di diabete sono tra i principali fattori scatenanti. Tra le cause ci sono poi particolari patologie genetiche o familiari (cute fragile, senile, atopica, ittiosica, psoriasica, ecc.), fattori ambientali (esposizione a clima ventoso e secco, raggi ultravioletti, ecc.), contatto con sostanze chimiche aggressive e alcune malattie sistemiche.

In queste condizioni, a causa della perdita dei lipidi intercellulari, si ha un danno della funzione barriera della pelle, per cui l’acqua non viene più trattenuta dagli strati più esterni del corneo. Lo strato corneo disidratato fa sì che la superficie cutanea si presenti ruvida al tatto e pruriginosa: una percentuale del 10% di disidratazione è sufficiente per scatenare una sensibile alterazione dell’elasticità cutanea. Un’altra caratteristica può essere infine il ricambio cellulare epidermico accelerato, che è alla base della desquamazione.

I principali sintomi con i quali si manifesta la xerosi sono la sensazione di tensione della pelle, il prurito e il bruciore diffusi o localizzati, a seconda dei diversi quadri clinici, a cui si possono accompagnare eritemi e lacerazioni in particolare nella parte inferiore delle gambe, su avambracci e mani. Nella stagione invernale i sintomi si acuiscono per via della bassa umidità sia negli ambienti chiusi (a causa degli impianti di riscaldamento) che all’aperto (per l’esposizione al freddo e al vento), predisponendoci allo sviluppo di eczemi irritativi o allergici, infezioni microbiche e nell’anziano, ulcerazioni.

Come curare allora la pelle secca e xerotica?

Se siamo consapevoli di soffrire di secchezza cutanea, dovremmo seguire delle regole base per tenere questo disturbo sotto controllo. Innanzitutto è bene fare al massimo una doccia al giorno, poiché l’acqua calda accentua la xerosi, utilizzando rigorosamente saponi non saponi o oli lavanti non aggressivi, che non depauperino ulteriormente il film idrolipidico. Bisogna poi fare attenzione ai tessuti irritanti, come la lana o certi capi sintetici. Un umidificatore può risultare utile soprattutto in inverno, per aumentare l’umidità degli ambienti chiusi. La pelle secca e xerotica ha poi bisogno di cure quotidiane specifiche: gli emollienti, ad esempio, sono indispensabili e vanno applicati con frequenza soprattutto dopo il bagno, quando la cute è umida e più morbida. Se il disturbo è particolarmente grave, meglio non impiegare prodotti profumati, poiché potrebbero irritare maggiormente, e utilizzare creme e unguenti a base di urea o rimedi specifici che aiutino a rimuovere le squame. Nei casi in cui vi sia infiammazione, il medico potrà prescrivere brevi cicli di corticosteroidi a bassa potenza, evitandone l’uso prolungato.

In farmacia, grazie alla disponibilità di numerosi principi attivi in formulazione topica, possiamo individuare le soluzioni più appropriate per ristabilire la giusta idratazione e la funzione barriera dell’epidermide.