Escoriazioni e piccole ferite: come trattarle?

In estate, tra abbigliamento leggero, sport all’aperto e maggior utilizzo, ad esempio, della bicicletta, può capitare più facilmente di avere piccoli incidenti e riportare abrasioni o ferite.

La ferita è una lacerazione della cute che può essere superficialeprofonda (se vengono coinvolti anche gli strati sottostanti) oppure penetrante (se risultano danneggiati anche degli organi interni). L’escoriazione è invece una lesione caratterizzata dalla perdita degli strati più superficiali della pelle, una sorta di spellatura, causata da sfregamenti ed urti contro superfici ruvide.
Ferite ed escoriazioni provocano un immediato sanguinamento che in caso di piccoli traumi non dura più di qualche minuto ma sottopongono comunque l’organismo al rischio di infezione.

La pelle rappresenta infatti la nostra barriera difensiva contro le aggressioni esterne: le lesioni che ne interrompono l’integrità consentono quindi ai microorganismi patogeni presenti nell’ambiente o a sulla nostra cute di penetrare liberamente e di attaccare il nostro sistema immunitario con conseguenze che possono essere anche molto serie. È fondamentale quindi sapere come trattarle fin da subito, tenendo presente innanzitutto che i piccoli tagli e le escoriazioni leggere possono essere curate in casa mentre in caso di ferita profonda è opportuno rivolgersi al medico o ricorrere al pronto soccorso.

Medicare una ferita vuol dire prima di tutto procedere ad una pulizia accurata della lesione e della zona circostante, che può essere effettuata utilizzando acqua corrente fredda o soluzione salina. Per allontanare eventuali tracce di terra, polvere, frammenti o spine si può dirigere sulla lesione un getto violento di acqua oppure utilizzare pinzette o aghi precedentemente sterilizzati con una fiamma. Prima di procedere con qualsiasi tipo di operazione sulla cute lesa, è comunque molto importante lavare accuratamente le mani ed eventualmente indossare guanti in lattice.

Nella pulizia è poi meglio aiutarsi, se necessario, con garze sterili evitando di usare il cotone idrofilo che potrebbe lasciare nella ferita fili o piccoli residui.

Dopo il lavaggio si procede alla disinfezione. A questo scopo si può utilizzare uno dei numerosi disinfettanti disponibili in commercio: la zona circostante può essere trattata con prodotti per cute integra, mentre per la zona colpita saranno necessari prodotti specifici per cute lesa, non alcolici e che contengono sostanze quali iodio, cloro, acqua ossigenata e così via; è bene tenere presente che un disinfettante non ancora scaduto ma aperto da molto tempo potrebbe avere perso la sua efficacia. Una volta che il disinfettante si è asciugato si può coprire la ferita, a scopo protettivo, con garze sterili e cerotti.

È importante infine seguire per qualche giorno il decorso della ferita: se la lesione non guarisce, se appare arrossamento, gonfiore, calore nella zona circostante la lesione, se si sente dolore o bruciore con molta probabilità c’è un principio di infezione: a questo punto si rende necessario rivolgersi subito al farmacista o al medico che prescriverà la terapia più idonea che, se non interveniamo tempestivamente, potrebbe anche includere la somministrazione di antibiotici orali.

Uno dei rischi infettivi maggiori, se non siamo regolarmente vaccinati, è infine il tetano: in questi casi, soprattutto se si tratta di ferite profonde o provocate da oggetti sporchi e arrugginiti, dobbiamo rivolgerci subito al medico per essere sottoposti a trattamento antitetanico entro le 24 ore.

Infine, se si tratta di una lesione importante, dovremmo scongiurare il rischio di avere una brutta cicatrice. In questo caso, non appena si sia formata la crosta e nel caso la ferita non presenti complicanze batteriche, sarà bene applicare pomate cicatrizzanti a base di acido ialuronico o aloe, per una guarigione più sicura e veloce. Chiedete sempre consiglio al vostro medico e al vostro farmacista di fiducia!