Aloe vera: il succo del benessere

Chi non conosce i benefici dell’Aloe vera sulla pelle? Lenitiva, cicatrizzante, idratante, è ormai presente in
molte delle migliori preparazioni cosmetiche. Ma sapevate che i benefici del gel di Aloe sono ancora più
notevoli se viene assunta per via interna
?

immagine da tuttogreen.it

Il succo di Aloe, che altro non è che una diluizione del prezioso
gel delle sue foglie, è infatti un concentrato di benessere, adatto in particolare ad affrontare i cambi di
stagione e tante piccole patologie. È ad esempio un toccasana per la regolarità dell’apparato gastro-
intestinale, poiché contiene l’acemannano, un mucopolisaccaride naturale che ha effetto protettivo sulla
mucosa di stomaco e intestino. Le sue proprietà antinfiammatorie lo rendono adatto anche per problemi
molto comuni come colite, gastrite e altri tipi di infiammazioni (purché sia senza Aloina, sostanza di cui
sono privi la maggior parte dei prodotti erboristici in commercio).
È stato dimostrato poi che il succo di Aloe ha proprietà immunostimolanti e aiuta l’organismo a difendersi
dagli attacchi di virus e batteri nei momenti in cui è maggiormente provato, come appunto ai cambi di
stagione. Per lo stesso motivo, aiuta anche contro alcune comuni infezioni, come l’Escherichia coli e la
Candida albicans, per combattere le quali può essere associato ai preparati specifici a base di Tea tree oil o
di estratto di semi di Pompelmo. L’Aloe vera è inoltre una miniera nutrizionale di Sali minerali e
vitamine ed esercita un’importante azione disintossicante e antiossidante, combattendo i radicali liberi
responsabili dell’invecchiamento cellulare del nostro corpo. Ecco perché assumendo succo di Aloe spesso si
notano miglioramenti anche a livello della pelle, dei capelli e delle unghie! Si tratta quindi di un tesoro
tutto da scoprire, con pochissime controindicazioni (come la rara ipersensibilità intestinale al prodotto); se ne
sconsiglia poi l’uso in gravidanza (poiché non ci sono studi che ne provino la sicurezza) e durante
l’allattamento (poiché renderebbe il latte amaro e poco gradito al bambino).
Per il resto, salvo diverso parere del medico, via libera a questo elisir di salute!

Alimenti da evitare: zuccheri e carboidrati raffinati

Oggi continuiamo la nostra disamina degli alimenti da evitare per restare in salute, occupandoci di zuccheri e carboidrati raffinati.

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Lo zucchero bianco è il risultato di complesse trasformazioni industriali che provocano la perdita e la distruzione di proteine, enzimi e sali minerali contenuti nella materia prima. Questi processi prevedono l’impiego di sostanze potenzialmente nocive che sottraggono allo zucchero i nutrienti “buoni”, dando origine a un alimento ricco solo di calorie, il cui consumo determina un indebolimento dell’organismo.

Gli zuccheri sono infatti tossici per la flora batterica fisiologica, e favoriscono al contrario la crescita e l’insediamento dei patogeni come la candida: un fungo che abita nell’intestino umano, ove favorisce il metabolismo dei carboidrati sotto forma di lievito innocuo. A causa però di un’alimentazione troppo ricca di zuccheri, la candida prolifera a dismisura, passando dalla forma di lievito a quella di muffa, e diventando quindi un parassita. Si indebolisce poi il sistema immunitario, poiché più l’organismo risulta impegnato nell’eliminazione delle scorie tossiche, meno energia avrà per respingere gli attacchi esterni; lo zucchero, inoltre, riduce la capacità dei globuli bianchi di distruggere i batteri.

Altra controindicazione: viene rapidamente assorbito nei primi tratti del nostro intestino, portando subito ad alti livelli di glucosio nel sangue; è infatti l’alimento con il più alto indice glicemico. L’indice glicemico è la capacità dei carboidrati di innalzare la glicemia; sono ad alto indice glicemico cibi come dolci, pane bianco, bibite zuccherate… in generale quelli fabbricati con zucchero bianco e farine raffinate. Quando il glucosio in essi contenuto viene assorbito dal sangue ci sentiamo in forma rapidamente, ma dura poco. Il pancreas è spinto a lavorare in fretta per smaltirlo, e la grande scarica di insulina che ne deriva porta a un abbassamento troppo veloce del glucosio circolante. Il risultato è che ci sentiamo improvvisamente stanchi e s’innesca ulteriore desiderio di zucchero, che può diventare una vera e propria dipendenza. A seguito di questo stress può accadere che l’insulina prodotta dal pancreas diventi progressivamente inefficace (“insulino-resistenza”) determinando un accumulo di glucosio nel sangue e aumentando il rischio di diabete, specie nelle donne in menopausa.

Consumando alimenti ad alto indice glicemico, infine, l’organismo si abitua a utilizzare preferenzialmente gli zuccheri al posto dei grassi; anche la trasformazione dello zucchero in grassi tende ad aumentare, portando rapidamente al sovrappeso…

Al contrario diete a base di carboidrati complessi, farine integrali, frutta e verdura, a basso indice glicemico, concorrono a mantenere i livelli normali e sono la base (ahinoi!) di una dieta salutare.