La caduta dei capelli: fisiologica o patologica?

La caduta di capelli è un normale processo fisiologico di ricambio della capigliatura che si ripete circa 20 volte nel corso della nostra vita: si tratta, in effetti, di un ricambio naturale equivalente a quello che nel mondo animale viene chiamato muta o cambio del pelo.
capelli
Se registriamo una caduta che rientra in questo quadro, soprattutto in autunno e in primavera, non dobbiamo quindi preoccuparci.  Ma se il rapporto fra capelli in fase di crescita e capelli in fase di involuzione, o prossimi alla caduta, si sbilancia in favore di questi ultimi, significa che siamo in presenza di una caduta di capelli anomala. Sarà allora necessario appurare se si tratta di un fenomeno temporaneo legato a fattori contingenti (emotivi, alimentari, ambientali, ecc.), oppure se le cause sono più importanti e durature.
I capelli soffrono quando ci curiamo poco di loro, quando li stressiamo con permanenti, tinture o colpi di sole, quando non abbiamo un’alimentazione corretta o siamo spossati e ansiosi. Bisogna quindi procedere con attenzione: alle prime avvisaglie di caduta, in presenza di persistente prurito alla testa o dolore al cuoio capelluto, di capelli grassi o forfora, è davvero consigliabile correre ai ripari.
Per le donne, purtroppo, questo problema può avere risvolti psicologici più preoccupanti, poiché la calvizie femminile sembra culturalmente meno accettata di quella maschile. Il numero di donne che ne soffre è comunque in costante aumento; stress e tensioni quotidiane, inquinamento ambientale e trattamenti cosmetici aggressivi sono alcuni fra i fattori scatenanti. Il fattore ereditario ha scarsa incidenza nella caduta dei capelli femminile e i problemi causati da squilibrio diormoni androgeni interessano solo una percentuale delle donne in menopausa. In linea di massima si tratta quindi un fenomeno di carattere transitorio, sempre che si intervenga tempestivamente con una stimolazione laddove i follicoli sono ancora recuperabili: tolti i casi di esclusiva competenza medica, è infatti possibile migliorare l’habitat del cuoio capelluto con trattamenti tricologici specifici che contrastino i fattori negativi, come eccessiva produzione di sebo, forfora  o cute secca. Bisogna considerare però che più si aspetta e meno capelli possono essere recuperati. Cure e trattamenti tricologici, infatti, funzionano con i fusti sottili e “malati”, persino miniaturizzati, ma non possono far ricrescere i capelli “morti”. È necessario quindi convincersi che non esistono miracolosi rimedi al diradamento o lozioni per eliminare le stempiature in modo definitivo; i rimedi “fai da te”, fanno perdere tempo prezioso e denaro.
Naturalmente se c’è un problema di salute del capello è importante intervenire contemporaneamente sulle cause, che possono essere varie: febbre, parto, carenze o disordini alimentari, tiroide, farmaci, fattori psicologici sono solo alcune tra quelle che analizzeremo nel prossimo approfondimento.