Macchie solari: come porre rimedio… e soprattutto quando

Siamo a Settembre, l’estate è quasi alle spalle e l’abbronzatura se ne sta andando…

Ho sempre avuto una pelle molto resistente al sole e una bella abbronzatura dorata senza problemi. Ma dall’anno scorso qualcosa è cambiato: man mano che l’abbronzatura spariva in alcuni punti affioravano degli aloni più scuri… le famigerate macchie solari! Dovevo correre ai ripari, così, dopo mesi di creme e cremine, a Marzo mi sono rivolta ad uno specialista che mi ha consigliato il laser. Tre sedute, una al mese, molto costose e purtroppo altrettanto dolorose, anche se per  fortuna la crema riparatrice all’Aloe che ho studiato per l’occasione fa miracoli…  Da fare nel frattempo trattamenti cosmetici schiarenti e naturalmente protezione 50+ sempre, anche in città e sotto il trucco. Comunque alla fine la pelle era meravigliosa, liscia, schiarita e ringiovanita, ed io ero felicissima. Purtroppo però l’idillio è durato poco: nonostante la super protezione le macchie sono riuscite più evidenti di prima…

Come è potuto accadere? Cosa è andato storto?

Innanzi tutto c’è da dire che le macchie, o melasma, si formano in seguito a un iper-produzione di melanina da parte di alcune cellule specializzate, i melanociti, super eccitate. Una volta super-prodotta, la melanina, pigmento responsabile dell’abbronzatura e del colore della pelle, va a collocarsi più o meno in profondità nell’epidermide creando le macchie.

Perché ad alcuni succede e ad altri no? Una predisposizione genetica, un problema ormonale (capita spesso in gravidanza per esempio), l’uso di prodotti foto-sensibilizzanti (pillola anticoncezionale, antinfiammatori per uso locale, terapie antibiotiche) o ancora un’eccessiva esposizione solare negli anni precedenti, sono i fattori che possono scatenare il melasma.

E’ proprio quello che è successo a me, eppure nel rimediare ho sbagliato qualcosa.

Dopo il trattamento laser la mia pelle, essendo stata esfoliata abbondantemente, era più sottile e quindi ancora più esposta ai raggi UVA e UVB, perciò i miei melanociti erano più eccitati che mai… prima di fare qualsiasi cosa avrei quindi dovuto “calmare” i melanociti.

Per far rilassare queste cellule ci vuole circa un anno e mezzo di protezione solare alta (50+) sempre associata a prodotti antiossidanti per via orale (picnogenolo, olio di Borragine, vitamina C) e a prodotti schiarenti ed esfolianti (come acido glicolico o salicilico) da usare di notte.

Cosa ho sbagliato dunque? Il mese direi! Ho cominciato le sedute laser a fine Marzo, poco prima dell’estate, così ho esposto al sole una pelle iperreattiva già di suo ma resa ancora più sensibile dai trattamenti, che ha risposto producendo ancora più melanina. Avrei dovuto farlo invece proprio adesso che i raggi solari sono meno intensi, e proteggermi poi per tutto l’inverno… Insomma, anche per la vostra farmacista l’esperienza insegna… se avete lo stesso problema fate tesoro della mia!